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venerdì 21 agosto 2009

manchester-londra

dopo giro per berlino con un caldo strepitoso (ma niente a che vedere col caldo che fa ora qua, ziocane...), namo che ci aspetta un altro aereo, che vogliamo mica esse troppo sedentarie. salutiamo fede, che torna indrio in patria, ed arriviamo a liverpool, john lennon airport, mica cippe.
comodo bus che ci sbarca a manchester, comodo albergo vicino alla men arena, eccoci arrivate, cena con mara e mimmo, conosciuti ieri e tanto carucci, forza a ninna, che domani c'è altro concertone.
mattina dopo giro per la città che ammè non dispiace affatto (vero angela??), pranzo in un pub che pare finto tanto è carino e via a prendere i biglietti.
in fila, oltre a mara e mimmo, iniziamo a riconoscere un po' le stesse facce di berlino. c' è il giapponese che invece è australiano col costumino dell'ape maia e un parruccone nero, c'è la coppia olandese simpatica e gentile, c'è uno con la maglia del vote 4 change uguale alla mia (ma come si permette?? volevo l'esclusiva...). entriamo, senza correre per carità, anche qui grossomodo guadagnamo la 3-4 fila. pare piu' tranquillo, tutti seduti fino all'arrivo dei gomez. ma pian pianino il parterre si riempie ed io, per non sapere nè leggere e nè scrivere, poco dopo l'inizio del set mi defilo e trovo posto in transenna laterale, protetta da inglesone hooligan bello grosso col quale faccio du chiacchiere, capendo all'incirca un terzo di ciò che mi dice, ma sorridendo in continuazione, che fa amichevole e va sempre bene, così, non per fare la bastarda interessata, ma magari si me se piazza davanti, posso pure scansarlo dolcemente, che tanto ormai abbiamo rotto il ghiaccio. arrivano i nostri e si va a incominciare. long road, dico, ma è possibile?? sarà un altro concerto della madonna, penso io.
e avrò ragione. a parte che a me va bene tutto, dopo aver aspettato per anni e dico anni, questo momento, sto mica a fare la difficile, voglio questa, no questa no che dupalle. non scherziamo. io sto esaltata pure se me rifanno bee girl. ma invece mi fanno in hiding (zioccane!) not 4 u e present tense, una delle mie fisse, e una rvm DA PAURA. su evolution penso che qualcuno s'ammazzerà ma al momento sto talmente dopata che non me ne frega na cippa e ballo e canto e canto e ballo e sto in un bagno di sudore, co un tasso di adrenalina che manco c'avessi davanti un serial killer psicopatico, alive con l'arena accesa e tutto il pubblico che ribadisce che siamo vivi, altrochè!,  io la trovo meravigliosa. ma mica è finito, no no.
perchè di second encore, sti anfami ce buttano smile (oddioddio, che bella che è) e black e leash e una real me attesa da angela come il bambinello la notte di natale. e con cosa chiudono, i bastardoni? con indifference chiudono, che li possino. li amo.
non so niente di tecnica, io. non ne capisco proprio, pur ascoltando musica da sempre. capisco solo le emozioni e la furia e la felicità e non c'è piu' nulla di brutto intorno a me, non c'è dolore, non c'è sofferenza. la musica mi ha salvato tante volte e continua a farlo. non capisco la tecnica, quindi, ma capisco se qualcuno suona bene o no. questi suonano come se fosse l'ultima cosa che stanno facendo nella vita, ci mettono tutto, e ambè se sanno suonare...
sto concerto me lo sono goduto piu' di berlino, incredibile a dirsi, ma a berlino ero come in trance, ancora troppo incredula. 
all'uscita, cercando di ricompormi, ritrovo un'euforica angela, mara, mimmo e colpo di scena marcellino! che non è piu' marcellino, ormai s'è fatto grande, è marcello, co tutta una banda di italiani tra cui anche jacopo, si va a magnà il kebab, daje annamo.
la fauna notturna di manchester vale un discorso a sè, perchè le ragazze indigene sò davvero pittoresche, con tanto di minigonna d'ordinanza, cosciotte al vento, tacchi alti e top, noi stiamo con felpe e giacchetti e loro mezze gnude, mi fanno gran simpatia, e mi sembrano tutte cloni di bridget jones.
ma poche ciance, ci si saluta e si va sotto le pezze, chè domani s'ha da ripartì.
london calling.

la ranocchia di angela suona e suona, il che significa che è l'ora di levarsi, ingozzare 3-4 colesterosissimi dolci inglesi, ingollare il bibitone e via, a prendere il treno per londra.
sul treno naturalmente, c'è un bel po' di jammers trasbordanti, mara, mimmo, sylvia, ron. io provo la breve pennica ma i miei compagni sò belli svegli e se la chiacchierano, attraversiamo la celeberrima campagna inglese completa di mucche e cavalli e in men che non si dica eccoci a londra.
il tempo di orientarsi nella metro,  individuare l'ammiraglio nelson impalato (il che ci fa intuire che si, siamo davvero a londra), trovare l'albergo, ricchiappare altra metro ed eccoci alla arena O2. angela me l'aveva annunciato cosa m'aspettava, ma al solito la realtà supera la fantasia. l'arena è qualcosa di enoooorme, meraviglioso, ogni tipo di ristorante, bar, caffè, pista di pattinaggio, museo della musica, oh signore machedavero? penso al palalottomatica e mi viene da piangere.
nel frattempo recuperiamo biglietti e fila. vale (LA VALE), è un mito vero perchè mi trova, tramite complicati intrecci (che lost in confronto è la favola del lupo e dell'agnello, e io sò agnello) un biglietto 10c seated....ambè, che qua pure standing ci sarà il massacro e io tengo famiglia e ho da tornare incolume in patria.
solo che il mio standing lo cedo ad una pulzella veneta che si mette ovviamente subito in fila e il mio nuovo tkt seated lo dovrò attendere, perchè le fanciulle che me lo cedono giungeranno qui non prima delle 18. sono circa le 15,30.
ora, io non credo di essere una ansiosa. oddio, magari lo sono ma non esterno. bè, ste 2 ore e mezza di attesa biglietto, rega, le passo sopraffatta dal panico. perchè al momento sono qui SENZA ALCUN BIGLIETTO. non so se rendo. e se le fanciulle arrivano tardi? e se la metro deraglia? e se cambiano idea e lo danno a qualcun altro? e se un talebano le assale e le rapisce? e se vengono derubate dei documenti? e se gli sto antipatica e il biglietto anzichè darlo a me lo buttano nel tamigi che è qua a 2 passi? ommioddio. faccio l'om, tento il training autogeno, tento ogni tipo di tecnica rilassante (ma ho partorito da talmente tanto tempo che chi se ricorda piu'?? miss rossella respira respira respira!!). STO SENZA BIGLIETTO E SONO LE CINQUE E TREQQUARTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!
ma era scritto che in questo tour tutto dovesse andare bene perciò mi arriva il fatidico sms, recupero le fanciulle (claudia, rossella, elisabetta, sante subito!), recupero IL BIGLIETTO, andiamo a cercare i posti. che sono fantastici, gradinata lato mike, vista eccellente sull'intero palco, compagnia simpatica, ora si che posso rilassarmi!
arrivano i gomez ed io faccio come l'ammericani, dopo la prima canzione mi accatto un cartoccione di patate fritte, un birrozzo, e mi siedo in pace col mondo intero. 

ma ecco il momento, si va a incominciare...e si inizia con RELEASE, machevvelodicoaffà???? che robba che robba, che colpo al cuore. e dopo tiriamo dentro animal, corduroy, why go. arena impazzita, ai posti seated ce fosse uno e dico uno soltanto seduto davvero e poi small town e poi....immortality, mioddio, anche stasera ci vogliono morti, altro che immortality. e poi rats,light years,  insignificance, la nuova canzione supersonic (che a dire il vero non mi ha particolamente impressionato) e poi quei tot minuti in cui raggiungo l'estasi assoluta perchè fanno footsteps e dopo io spero nella mamasan e invece attaccano love reign o'er me e qua mi emoziono debbrutto perchè ditemi pure che eddie non je la fa a farla, ditelo, tanto io non vi sento, io mi sento male quando urla love e quest'urlo mi trapassa l'anima e mi commuovo e sono davvero tanto, troppo felice.
seguono evolution e alive e claudia dice noooo, alive nun l'areggo piu' (perchè claudia li ha visti dal vivo un botto di volte e fa come me con badlands, noooo ancora badlands, pietà...) e io le dico che è solo il mio terzo concerto e no, non posso fare a meno di alive e lei sorride e mi capisce.
betterman, e crazy mary e pass it around, e la bottiglia passa di mano in mano e leaving here e porch PORCH!!!!! che io la volevo ascoltare dal vivo e finalmente eccola, e yellow e io la ballo, la ballo nella mia testa con l'amico che tiene famiglia e non è qui, ma io ho pensato a lui  (e a fede a manchester e qui) tutto il tempo, ma proprio tutto tutto il tempo. e prima o poi ci riusciremo a vederci un concerto dei nostri insieme, vicini vicini, tutti e 3...

è finita. bello, bellissimo, fantastico. eddie che sale su una cassa e ad ogni set altrui si accende la siga e beve e spippetta, e mike che si siede sul bordo palco a suonare e stone che pare tarantolato, e jeff che ride e zompa e matt che picchia, ah se picchia. 
sono i pearl jam e io li amo.

bello, bellissimo tutto. grande tour. je l'ho fatta...

berlino

allora, pare che je l'amo fatta.
cana sistemata, pupi al mare, creatura pure, piante accudite, si parte.
prima tappa berlino. aerioplano, io m'anninno, fede resta aggrappata ai
braccioli tutto il tempo e all'arrivo cià l'artrosi, quel tot di tempo per
capire come cippa fungono i trasporti della crucconia, breve sosta in albergo e
si va allo stadio.
oddioddio, si va allo stadio a recuperare i biglietti...
lo stadio sta dentro un parco, famigliole che fanno il picnic, birrozzi e
wurstelloni per ogni dove, trenino ciuff ciuff con bambini esultanti, si vabbè
ma lo stadio ndo sta?? cammina cammina, ecco il 10c. 2 minuti di fila e c'ho i
biglietti e il braccialetto in mano. io già qua necessiterei di rianimazione, la
stiamo perdendo carica a 100 libera!
ma mi faccio forza, me magno un wurstellone propiziatorio, birrozzo,
individuiamo i bimbi della ml (la VALE, AHO'!!!), se mettemo in fila. la fila si fa dentro un bar
all'aperto, sabbioso, coi tavolini, birre che scorrono a fiumi come nel paese
della cuccagna, accerchiate da slavi, polacchi e gente di lingua indefinibile,
età media forse 30 anni. io inizio ad essere nervosetta. 1: perchè sò anziana;
2: perchè c'è tanta gente, il posto è piccolo, stamo appiccicati, sudati,
assediati da parecchi già allegri alle 4 del pomeriggio, c'ho caldo e mi scappa
il piscione psicologico. e ripeto, sono appena le 4.
alle 5, dopo un tot di gomitate co diverse valchirie cattive, c'ero prima io, no
io sò arrivata da mò, madechè mò ti faccio menare dal mio fidanzato (che
naturalmente è grosso, ah se è grosso, brutto e cattivo!), alle 5 aprono i
cancelli. e di fronte SCALE. ora voi capite che significa dover salire di corsa
le scale e poi ridiscenderle, perchè noi siamo in alto e il palco è basso, io sò
anziana, me fumo l'anima possino ammazzamme e gna posso fare. è precisamente in
momenti come questo che mi sorge spontanea la domanda che poi mi si ripresenterà
ciclicamente nella stessa giornata e nelle altre a venire, ossia: ma ammè,
vegliarda madre di famiglia, che dovrei stà a casa a cucinà il ragù e a taglià
il cocomero ferragostano d'ordinanza, o stravaccata sul divano col ventilatore a
palla a vedè i mondiali d'atletica, ammè precisamente CHI CAZZO ME L'HA FATTO
FA'????????????????
e comunque, nel mentre che mi pongo la questione, corro, salgo le scale, sputo
un polmone, ariscendo le scale, me insabbio nelle sabbie mobili del catino,
corro, e come dio vuole arrivo. oh signore, je l'ho fatta, 4-5 fila, tutti
seduti, fede, angela e un tot di italiani gentili mi circondano, nonchè un
crucco al quale chiedo l'altezza da in piedi e la risposta è 1,93, ziocane,
ritengo utile scansarmi da lui, sia pur gentile... siamo pervenute, lo stadio
pare bello, anche se sta sabbia sotto i piedi m'inquieta non poco, il prato, o
meglio la spiaggia si riempie, siamo ancora seduti. chiacchiere varie, sete,
oddioddio che sete, alla security je rode il chicchero perchè dopo millanta
richieste si degna di allungarci un conetto d'acqua nel quale saranno contenute
forse 10 gocce, e fatevelo bastare! daje, su approdano sul palco i gomez. non mi
dispiacciono assolutamente anche se l'attesa inizia a farsi ansiogena, quando
arrivano i nostri?? a sto punto ho già perso 10 anni di vita, il che significa
che quando uscirò di qui avrò l'aspetto di benjamin button alla nascita, ma daje
daje ECCOLI, arrivano!!!!!!! entrano sul palco e succede il finimondo, nel senso
che tutti coloro che sono dietro di noi, cioè praticamente tutto il prato, cioè
praticamente centinaia di persone, si catapultano sopra di noi, spazio vitale
zero, spinte laterali, pressione che manco l'astronauti sullo shuttle, sto per
morire, ma intanto eccoli, li vedo, c'è eddie, proprio eddie davanti a me che
attacca why go. non ve lo posso dire, rega, non ve lo posso proprio dire, perchè
non so dirlo nemmeno a me stessa, cosa avviene dentro il mio cuoricino in questo
momento. è qualcosa di talmente emozionante che solo chi l'ha provato può
capire. è incredulità, radiosità, gioia allo stato puro, fomento, estasi tipo
santa teresa, energia. sta capitando davvero?? e la risposta è SI! HAIL HAIL THE
LUCKY ONES!!
a the fixer sento che la pressione è esagerata, c'ho il gomito di qualcuno nella
milza, il fianco di qualcun altro sul fegato, il mio braccio destro non so piu'
dove sia, il sinistro è pericolosamente contorto tra membra altrui, costole
premute, sò bassa, i miei occhiali stanno prendendo una strana direzione, li
vedo andare in un luogo che non è il mio naso, no, gna posso fà. mi faccio
estrapolare dalla security che finalmente serve a qualcosa ed eccomi sana e
salva sulla gradinata laterale, in compagnia di due tedeschine già estratte vive
prima di me, che gentili mi chiedono se sono integra. mi tasto e si, sono
integra, sono qui, sono felice.

io dopo i'm mine già vicina alla beatitudine, ma c'è brother e insignificance,
evolution, given to fly, hard to imagine, alive, ANGIE machedavero???? eddie fa
angie, signore pietà, e faithfull e sonic reducer e rockin' e yellow...
un crescendo, un'intensità, un pubblico fuori di testa (ma quanti ragazzi
viaggiavano in diving sul pubblico??? un'onda, una marea...)
eddie fuma e beve, beve, fuma e sputa e tutto è un sogno ma tutto invece è vero.
su yellow io vado in cima in cima, a guardare tutto lo stadio dall'alto, non
posso crederci che mi stia capitando.

concerto finito, recupero le mie compagne quasi incolumi (ma gli occhiali di
angela, mica tanto...), si cammina in mezzo alla moltitudine, si acchiappa la
metro, si raggiunge il letto, namo che domani si parte, destinazione manchester.
prima di svenire un pensiero attraversa nitido e si affaccia allo stato
cosciente: si, ora posso rispondere al domandone di cui sopra. ora so chi cazzo
me l'ha fatto fare...