Elenco blog personale

lunedì 25 giugno 2012

solo du parole, Dio

ma certo che lo so, hai ben altre cose da guardare, ben altre preoccupazioni, ben altre situazioni da monitorare, lo so. tuttavia fin da piccola sò sempre stata convinta che un occhio lo buttassi su ciascuno di noi e allora mi permetto di importunarti, du parole, du minuti, scusa Dio. non ho idea di quali piani ci siano in serbo per me (che poi, boh, ci saranno sti piani?) ma nel caso in cui ci sia, che so, l'orologio che si deve fermare in una tot data, o avvenimenti flagelliferi vari che devono sconvolgere la mia pulciosa vita (nel senso di piccola, eh, non in senso dispregiativo, non mi permetterei mai), ecco, Dio, volevo dirti sta cosa. io ecco, io andrei. giusto un paio di settimanelle, sai, e cosa vuoi che siano nel cosmico andare del Tempo, quello che si conteggia in milioni di anni, in due settimane phileas fogg manco a bombay era arrivato, figurete, persino i topi c'hanno na gravidanza che dura più di 2 settimane, pensa te. e quindi, ecco, casomai ste due settimane me fai stà tranquilla? si potrebbe rimandare qualsivoglia molesto accadimento mi riguardi di un par de settimane? grazie, Dio, ci si può parlare con te, meno male. bè vabbè, quasi quasi mi allargo allora. è che dovrebbero succedere belle cose, tra fine giugno e luglio, lauree presempio, eddie presempio. così ecco, facciamo che se c'è in pentola qualcosa di spiacevole per me lo rimandiamo ad agosto? che tanto agosto è un mese che mi sta sulla cippa e mi aspetto sempre qualcosa di brutto, ad agosto. perciò sto preparata, se del caso. che dici, se po' fà? oh, allora tutto ok?  mi fido di te, come diceva qualcuno, e vado.

lunedì 18 giugno 2012

Suite francese

come vorrei poter leggere anche le altre due parti di cui avrebbe dovuto essere composto questo grande, grandissimo libro...

“Guardò ancora una volta tutto quello che era riuscita a portare con sé, ‘tutto quello che aveva salvato!’: i suoi figli la sua valigetta. Toccò i gioielli e il danaro nascosti sul petto. Sì, in quei terribili momenti aveva agito con fermezza, coraggio e sangue freddo, non aveva perso la testa… Non aveva perso… Non aveva … Improvvisamente gettò un grido strozzato (…) Abbiamo dimenticato mio suocero- disse la signora Péricand, scoppiando in lacrime”.

martedì 12 giugno 2012

da che dipende?

dipende da me. ho capito bene questo concetto, ossia che dipende da ciò che uno è in quel preciso momento, da ciò che vuole venga espresso di sè in un concerto, da una band.
in questo periodo della mia vita io cerco  di togliere, non di aggiungere.
cerco sobrietà,  minimalismo (mi bastan poche briciole, lo stretto indispensabile...poi non è vero, però la tensione sarebbe quella).
e poi vado cercando anche furore, perchè insomma si, c'è anche una rabbia interiore per tante cose che capitano e non mi piacciono ma essendo per natura abbastanza quieta io il furore e l'indignazione difficilmente li caccio fuori.
emozioni profondissime e inspiegabili, quelle che arrivano come una tranvata e che non si possono/vogliono scansare.
sentirmi fuori da me stessa, perdere contatto con lo spazio, il tempo, il luogo.
bè si, mi rendo conto, non è che io chieda poca roba. però dipende. e da che dipende? da me, da ciò che sono hic et nunc e che incontra talvolta, in un'alchimia inesprimibile ciò che sono anche in quel preciso momento altre migliaia di persone e una band, su un palco.
sta roba qua, una specie di miracolo, praticamente, per me non si è verificata a milano a sentire il Bruce nostro.
parecchi motivi razionali:
- troppa, troppa gente sul palco. fiati, tamburi, maracas, campanelle machedè?? non sento bene le chitarre, il basso, la voce. sono conservatrice forse perchè inesorabilmente invecchio ma la e-street non la trovo più.
- troppa robba: sti cartelli, gesussanto, ammè mi hanno anche un po' sfracassato gli zebedei; e le fanciulle sul palco, una volta, due volte, alla terza mi sembra solo entertainment e ne faccio anche a meno, francamente; i bambinelli che cantano waiting on a sunny day, joseph mary e all saints, darei l'arresti domiciliari a tutti i genitori di minori di anni 9-10 i quali, povere anime, sono trasportati loro malgrado in una ressa apocalittica, hanno sonno e non possono dormire, hanno fame e non possono mangiare, ma soprattutto, diciamocelo, che cippa mai glie ne può fregare a loro di brussprinstin??? e invece a' papà, c'è bruuuuussss canta a' papà, canta a' mammà, che poi bruce ti piglia e ti fa na carezza che altro che la carezza del papa, a' mamma... io onestamente li spregio abbastanza, sti genitori qua, lo dico.
- Bruce: fermo restando che Bruce è Bruce e non si discute, egli è un meraviglioso uomo di anni 63 e sembra sereno e sembra appagato. la rabbia e il dolore e la denuncia che sono presenti nei suoi testi anche recenti non mi pare facciano parte di lui, di ciò che è ora. io lo percepisco così e sarebbe anche proprio bello se fosse davvero così.
e quindi, alla fine della fiera, io a san siro il 7 giugno sono stata assai contenta perchè ero vicina a tante persone che amo, ho ballato e cantato e mi sono tanto tanto divertita però sono stata sempre e dico sempre presente a me stessa, sapevo dov'ero, con chi ero, cos'ero.
perciò so per certo che dipende da me, ma io vorrei, fortissimamente vorrei, perdermi completamente nella musica, dal momento in cui entra la band al momento in cui saluta.
ho speranza però. aspetto, perchè forse manca poco...

lunedì 4 giugno 2012

waiting for...

anche io, come credo tutti, sto sempre là ad aspettare qualcosa. ci sono attese importanti, una nascita, un lavoro, una casa, e poi ci sono altre attese. un concerto, ad esempio. e tutto ciò che ormai da anni è legato ai concerti di questo bovaro del nj. le mie sorelle, ad esempio. i miei amici, ad esempio. e queste attese, sia pur costellate da un certo qual terrore di eventi improvvisi e deleteri che potrebbero deviare il corso del vagheggiato, queste attese rappresentano la mia aria. ci siamo quasi. ce la possiamo fare.

sabato 2 giugno 2012

I got...