e così, tanto hanno fatto, tanto hanno detto (il geloggelo sibberiano, il ghiaccio, la merla, meno12 meno15 meno7) che naturalmente si è creata la psicosi collettiva. e così stamattina sul bus si vedevano figurine interessanti. uomini donne bambini (i bambinelli, peccarità!!) con improbabili cappelli di pelo calati altezza apice del naso, a quel punto entra in gioco la sciarpa che viene abbarbicata, arrotolata, intorcigliata per 2-3-4 volte intorno al collo e lascia giusto uno spazietto per gli occhi e poi pellicce, piumini, piumoni, cappottoni e poi pantaloni termici e sicuramente calzamaglie (ma non ho controllato) e poi stivaloni anch'essi di pelo doppio triplo fondo che sicuramente in lapponia vanno girando più leggeri, ne son certa. però vabbè, tocca proteggersi no?
eppure io ero uscita senza cappello, nè guanti (la improvvida!) e curiosamente NON AVEVO FREDDO. ciò mi è sembrato strano inquantochè io il freddo lo patisco assai. non capivo.
fin quando mi è caduto l'occhio sul display di una farmacia, di quelli che oltre a informare sugli orari ti dicono pure la data, l'ora e la temperatura.
c'erano 7° (sette) centigradi. ore 8,15 di una grigia mattina romana, uno dei giorni della merla...
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