Marion Bolognesi |
c'è questa donna di una quarantina d'anni che scopre di avere il cancro all'ultimo stadio e pochi mesi di vita. non dice nulla ai suoi cari ma grazie a questo evento si regala fiori e tuffi in piscine di altri, una decappotabile nuova e soprattutto la libertà nell'espressione di sè, con se stessa e con gli altri.
perchè il nodo in effetti è il Tempo. mica lo sappiamo quanto tempo ancora è a nostra disposizione. e a me piacerebbe davvero tanto arrivare al momento sapendo di aver detto ciò che volevo dire, fatto ciò che volevo fare, lasciato ciò che volevo lasciare e conservato, per coloro che amo, ciò che volevo conservare. e allora vorrei farli ora tutti i conti perchè magari quando sarà il giorno non avrò più parole per raccontare oppure sarà domani e allora non avrò il tempo. "hai presente come passano gli anni, quella illusione di senso che danno l'ordine e il dovere, una serie ininterrotta di urgenze, tu sui binari segnati e quegli altri binari che stanno di lato vuoti che uno dice c'è tempo, per quello c'è tempo poi un giorno all'improvviso capisci che il tempo non ti basterà e allora la vita intera si sposta nei binari vuoti: il suo vero senso. il tempo che hai speso a ricordare, immaginare, a tenere con te ostinatamente tutto quello che non c'è." si, ho presente. e allora vorrei saper dire ora a mio figlio ciò che credo sia importante, come la mamma di Enaiat, anche solo 3 cose, come quelle che dice lei. e vorrei conservare fino all'ultimo la mia dignità, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, in vecchiaia, in vecchiaia. walk tall, fino alla fine. poi forse di corsa farei ancora 2-3 cose, buttarmi col paracadute, vedere le balene, nuotare coi delfini, cose così. e le ceneri, dove vorrei fossero buttate? non è gentile lasciare questo tipo di decisioni a chi resta. forse un po' sul prato dell'olimpico (nick hornby docet). c'è, dietro al Campidoglio, un angolino da cui si gode una vista commovente, ci sono i fori, il Colosseo, Colle Oppio, 2 palme svettanti sulle rovine e vorrei stare anche là a far parte per sempre di Roma mia. e poi Villa Borghese, il giardino in cui sono stata piccola io e piccolo mio figlio e poi in ogni stadio o palazzetto dove si suona la mia musica. ma insomma forse non è così importante perchè io so che ci sarò comunque, ci sarò, in ogni luogo che amo. e allora chissà, forse non è neanche fondamentale dire tutto prima, alle sorelle di dividersi le mie pianticelle ed averne cura, a mio figlio che è lui il mio futuro; non così importante avere al mio fianco tutte le persone adorate e raccontare ad ognuna quanto e perchè l'ho tanto amata, cosa vorrei per ciascuna delle loro vite: il dolore che si trasforma in forza, la comprensione di se stessi e degli altri, la compassione, la tensione nella ricerca di non procurare dolore, la dignità.
forse già lo sanno.
mi hai commossa...
RispondiEliminatesoro "così è la vita" no? :o))
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