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sabato 12 ottobre 2013

Lightning bolt, riflessioni


un nipote, dopo aver espresso rammarico disappunto e dolore per l'ultimo lavoro dei nostri pupi ha domandato: "ma voi cosa ascoltavate nel '94??"
e sta domanda ecco, mi ha fatto pensare, perché io assolutamente non ricordo cosa ascoltavo nel '94. la creatura aveva 7 anni, nel '94, e io facevo la mamma e la musica non che l'avessi accantonata, assolutamente, però non era così parte della mia vita come era stata in anni precedenti e come poi sarebbe stata negli anni a venire.
li regazzi io li avrei scoperti per caso molto, molto tempo dopo e poiché sono stata fulminata (accecata dalla luce, per meglio dire) in un momento in cui loro stavano già un pezzo avanti, il mio percorso di conoscenza è stato confusionario e bulimico. ho ascoltato tutto, letto tutto (bè tutto no, su, non esageriamo), ingurgitato quantità industriali di live in modo arraffazzonato, febbrile, disordinato, illogico. ma non mi importava. volevo tutto e tutto subito.
perciò non ho dalla mia parte una linearità né una storia che comincia con c'era una volta.
li ho amati subito, questo si, ma non ho percorso la lunga strada dall'inizio, li ho acchiappati in corsa, ad un punto in cui i fans duri e puri forse già li spregiavano un tantinello.
e quindi forse col mio pedigree e coi miei trascorsi abborracciati non ho le necessarie autorizzazioni per esprimermi sul loro nuovo lavoro.
ma naturalmente non mi astengo, perché con loro non riesco mai ad essere neutrale (er treno se move, che ce posso fa?)

posso dire che la musica è per me qualcosa di molto personale, profondo e intimo e che quando esce qualcosa di nuovo che riesce a coincidere perfettamente col mio stato d'animo del momento è un piccolo miracolo, e i miracoli non si ripetono spesso sennò che razza di miracoli sarebbero?
non è questo il caso del fulmine, devo dirlo. esso non mi ha tramortito, nemmeno un po'.
però sono 3 giorni che per strada, a casa, in ufficio, io non ascolto altro. certo, ce n'è alcune che ancora non digerisco, però ce n'è pure altre che mi piacciono anche parecchio.
sono fiduciosa e li aspetto in tour.
perché in questi anni la loro musica ha significato molte, molte cose per me.
come back cantata a squarciagola in macchina a finestrini aperti con mia adv.
la black di milano ascoltata in diretta col Caluccio di là e io di qua a piangere lacrime di rimpianto e commozione.
il ferragosto più bello della mia vita.
Manchester e Mara.
Londra, Claudia e Rossella.
backspacer, l'album tanto vituperato, per me significa Seattle, e Seattle con la creatura.
Boston, l'apertura con Release, papà, dovunque tu sia, puoi vedermi ora?
e poi altre città, altri volti, amicizie, file, voli, treni, pullman, sudore, stanchezza, gioia, gioia.
quando ci penso, a ciò che ho avuto con la loro musica, millemila immagini mi si impicciano nella mente e tutte, tutte sono stupende.

non resterò mai delusa, non li abbandonerò mai, li amerò per sempre.

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