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mercoledì 3 marzo 2010

J.S.Foer "come si diventa scrittore (vegetariano) " Merc. 3 marzo h. 21 Auditorium


Esce il 25 febbraio Se niente importa, il nuovo libro di Jonathan Safran Foer. Questa volta tratta di animali e di vegetarianismo.

Dopo aver esplorato le sue radici ebraiche in Ogni cosa è illuminata e aver narrato, in Molto forte, incredibilmente vicino, le peripezie di un bambino-genio alle prese con la morte del padre nell’attentato dell’11 settembre, Foer ha voluto dedicarsi al trattamento che l’industria alimentare riserva agli animali, per poi arrivare a spiegare la scelta sua e della moglie, Nicole Krauss, di diventare vegetariani.
Se niente importa (350 pp, Guanda) è un saggio in forma narrativa (gli americani lo chiamerebbero non-fiction) frutto di mesi e mesi di letture, spunti autobiografici, speculazioni filosofiche sulla moralità dell’essere carnivori e, cosa più importante, ricerche sul campo. Per toccare con mano le condizioni inaccettabili in cui gli animali d’allevamento vengono tenuti (maiali chiusi in gabbie minuscole e ingrassati fino al cedimento delle ossa delle gambe, capponi stipati come sardine in capannoni poco areati, eccetera), Safran Foer ha infatti voluto andare di persona a visitare fattorie e allevamenti.
A ricerca ultimata, il bilancio non è dei più incoraggianti: stando allo scrittore americano, mangiare animali non comporta solo enormi sofferenze per le bestie d’allevamento, ma anche rischi per la salute dell’uomo (a causa delle sostanze chimiche contenute nei nutrimenti) e per l’intero ecosistema (gli allevamenti odierni comportano una notevole emissione di gas serra).
A spingere Foer verso questa inattesa campagna è stata la nascita del suo primo figlio. Da allora, racconta, ha sentito la responsabilità di fare qualcosa di utile per il mondo in cui viviamo, e nello specifico aprire gli occhi a quanti mangiano carne senza sapere nulla delle circostanze in cui viene prodotta.

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