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lunedì 31 gennaio 2011

l'ultima frase

Prova a pensare a qualcuno che hai amato e che poi se n'è andato. Pensa a un momento perfetto, prima di tutto il dolore. Un momento che lo conteneva, ma andava oltre grazie a quella perfezione.

Una donna che nuotava e nuotava e nuotava nella piscina del Cipriani a Venezia.  Un uomo impeccabile in abito blu scuro e camicia bianca in un giorno feriale con l'aria di festa indosso. L'incontro nell'atrio dell'albergo di una capitale d'Oriente, uno coperto di polvere, l'altra di pietre luccicanti. La faccia perplessa dell'agente di sicurezza che gli perquisiva le tasche e tu che rispondi prima che lui possa farlo: "E' un tubetto di burro di cacao". Due margaritas al tramonto, affondati nei bidoni vasca sul tetto del Basico a Playa del Carmen. Tuo figlio che fa buffi errori di linguaggio, da raccontare alle cene. Una passeggiata in silenzio sulla High Line a Manhattan e la grazia delle parole non dette: "Tutto questo un giorno era finito".

Poi rileggi l'ultima frase che l'analista dice a Adam Gopnick in "Una casa a New York" prima del congedo: "In retrospettiva molti aspetti della vita valgono la pena".
E quel che lui ne deduce, prima furioso poi consolato: "Molti aspetti della vita valgono la pena. Non tutti e nemmeno la maggior parte. Non sono belli o significativi o anche solo tollerabili. Semplicemente valgono la pena. La vita ha valore e ci vuole un po' per arrivarci".

 Gabriele Romagnoli "Navi in bottiglia" La Repubblica 13/12/2010

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