Elenco blog personale

mercoledì 15 agosto 2012

Ferragosto

rimango al largo nell'acquario della mia fantasia...

it's hard to imagine...

things were different then, all is different now...

domenica 12 agosto 2012

Love him!!


venerdì 10 agosto 2012

I will light a match...

I will make my way, through, one more day in hell...

martedì 7 agosto 2012

Agosto

si si venitemi a dire che aspettiamo tutti con ansia l'estate e in particolare agosto ma soprattutto l'agosto in città. che ad agosto si parcheggia facile, c'è poca gente, ci si gode Roma e le sue bellezze eppoi c'è il cocomero e la grattachecca e l'isola d'estate coi film e i localini e tutta mia la città e tutte ste robbe qua.
venitemelo a dire, su forza, se avete l'ardire. Roma ad agosto è uno scenario post-apocalittico, è caduta la bomba atomica, si è diffuso un virus mortifero nella popolazione e noi 2-3 che ci si incontra per strada siamo gli unici sopravvissuti? ci manca solo la pioggia di cenere e stiamo apposto. Roma ad agosto sono le barricate create in casa, persiane sbarrate, chiuso ogni pertugio per non fare entrare i mefitici 39-40°. stiamo barricati e spatasciati sul divano, ma il divano è arroventato e ci si sente tanto san lorenzo alla graticola. non è umanamente possibile accendere un qualsivoglia fornello pena la liquefazione e allora ad agosto se magnano sempre le stesse cose, insalate, frutta, panini e anche chedupalle. uscire è l'impresa del mese, del resto quando usciamo ci si trova di fronte a serrande barrate, con su un cartello con la sdraia e un bel sole e su scritto l'allegro "arrivederci a settembre", bene e se abbiamo bisogno di qualcosa ad agosto?? ci trasciniamo cercando il più vicino supermercato, compriamo frutta e verdura (e anche chedupalle), salutiamo quasi ogni passante, pupille dilatate e sguardo straniato e torniamo a casa. dove poi sudiamo ci docciamo risudiamo e ci ridocciamo e così via fino a sera, quando si prova ad aprire le finestre e fare du passi vicino casa. silenzio, deserto, afa, zanzare, i fortunati intravedono persino qualche pantegana che spavaldamente si appropria di spazi solitamente inibiti, e ah si, le cicale (e le cicale cicale ci cale ci cale gesussanto!) e l'appiccico. passa talvolta qualche desolato straniero che se proveniente da paesi freddi sicuramente si starà rendendo conto del perchè e del percome a gennaio ha trovato su internet quel pacchetto così conveniente per venire a Roma, la città eterna.
ecco, più o meno è questa Roma ad agosto. e quindi venitemi a dire "che meraviglia, l'agosto in città!", su namo, venitemela a raccontare, sta favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, oh Ermione dei miei stivali.

venerdì 3 agosto 2012

Eddie Vedder - London 30/31 luglio


Un luglio da incorniciare.
5 concerti degli amati, LAUREA DELLA CREATURA, e per finire in bellezza Eddino a Londra.
Londra, e Londra nel bel mezzo delle olimpiadi è qualcosa che non si può raccontare a parole, io che adoro i giochi manco arrivo all’aeroporto e trovo i cerchi e fiumi di gente di ogni nazionalità, bandiere, colori, entusiasmo e insomma dopo 10 minuti so’ innamorata persa.
Na caciara festosa, colorata, arrembante, e talvolta pioviggina ma anche chissene, ci sono quei meravigliosi 19-20 gradi e io proveniente dall’africa subtropicale godo debbrutto. 3 giorni a sgambare e cercare di trattenere ogni immagine nella retina e nel ricordo, ogni momento, ogni sensazione.
Oh, ma quanto mi piace Londra ammè??? Mi piace la vitalità, mi piace l’energia, mi piace il casino e la multiculturalità e l’odore della metro, indimenticabile, e la cura delle piante e dei giardini, e la gentilezza (sarà solo olimpica o innata?) e i pub e la regina e le rose, ah le rose inglesi!, e persino il pupazzo polisemico me piace. un po’ meno mi piace il cambio euro-sterlina ma non si può avere tutto e questo da mò che ce lo so…
e però quando mi chiedono quale gara sono venuta a vedere, bè, ho attimi di esitazione perché effettivamente altrochè se mi piacerebbe vedere qualcosa ma nsomma c’ho na mission e non posso tradirla neppure per le olimpiadi.
E quindi andiamo a vedere il mitico Apollo Hammersmith, che sono curiosa assai.
pur non dovendo fare nessun tipo di sbattimento si arriva per tempo, si visita il merchandising che come esimersi e poi si cercano i posti 10c. ottima fila k centrale, ci si guarda intorno e si scopre un piccolo, prezioso  teatro con il palco così vicino, ma così vicino che quasi non ci si crede…
quando Glen inizia il set mezzo teatro è ancora vuoto, come di prammatica. Invece io lo aspetto Glen, che quanto mi era piaciuto l’anno scorso e sono proprio tanto contenta ci sia lui ad aprire. E’ simpatico, caruccio, spigliato, tiene il palco e last ma ovviamente not least ha una voce spettacolare. Perciò il suo set me lo godo parecchio (vogliamo parlare di in these arms, canzone di una dolcezza da squagliare anche i serci?? – sassi – ndr) anche perché esso ci fa un regalo inaspettato, una drive all night talmente da paura che non evoca in noi alcun rimpianto dell’originale (manco Angelina che pure l’ha sentita pochi giorni prima dall’autore).
E ora aspettiamo Eddie nostro, mentre sul palco c’è un andirivieni di addetti col camice bianco che sistemano le chitarre, elettriche, acustiche, gli ukuleli, ambè, e l’acqua. Machedavero ho scritto acqua??? Ma insomma sembra proprio acqua il contenuto di quei bicchieri piazzati sul tavolino a fianco alla valigia e inizia a serpeggiare il terrore che ci abbiano fatto lo scambio di persona, non è mica possibile.
Ma quando lui arriva e inizia walking the cow so che no, non ce l’hanno sostituito, è proprio Eddie con quella sua voce inimitabile e incommensurabile, quella che mi ha stregato e fatto prigioniera al primo ascolto, quella che riesce ad arrivare a tale profondità della mia anima da abbattere ogni muro e mi lascia indifesa e pura come un neonato, e solo lui ci riesce, solo lui, Mr. Eddie Vedder. E poi trouble e io già sono distrutta perché perché…trouble set me free…e poi non riesco neppure a scrivere la setlist della prima sera, sono le montagne russe e il cuore si scompensa innumerevoli volte, quella versione di good woman uccide e setting forth, far behind, guaranteed, una in fila all’altra e poi lukin e porch anche solo chitarra e voce ma quanta forza hanno??
Ad un certo punto anche l’arcano mistero dell’acqua si disvela, entra sul palco Harper e porta un ukulele a papà, e poi viene in sala con la mamma (ah però, che bella che è la mamma!!) e si siedono un po’ laterali ad assistere allo show. Compare anche Olivia ad assistere il padre e insomma la famiglia è al completo…la bellezza delle creature inutile descriverla perché del resto con due genitori così, come potevano uscì scarrafone??
Eddie mi fa (a me personalmente eh, tengo a precisarlo) anche i Beatles e il cerchio per me si chiuderebbe non fosse che…non fosse che arriva anche Glen sul palco, si avvicinano al pubblico e fanno una versione a cappella di sleepless nights da brividi, le due voci si intrecciano, i due diversi timbri si rincorrono e fondono in un impasto che leva il cuore.
E non fosse che Eddie poi fa arc. Non so proprio dire se e cosa ho pensato durante arc, so però le immagini che mi ha evocato, stelle nel cielo scuro e sterminato di una prateria, la forza della natura e lo sciamano che davanti al fuoco invoca la divinità, la fragilità e la forza davanti all’ignoto, l’immenso stupore, l’immenso dolore di fronte alla morte. Catarsi.
Hard sun e si va via, ma ce n’è un altro, niente paura.
Della seconda sera che dire? Che Eddie prende l’LP di quadrophenia, lo apre e fa vedere che all’interno c’è uno foto dell’Apollo, proprio questo teatro qua, dove ora si sta esibendo. E che a un certo punto, quando già pensavamo di essere all’apoteosi entra sul palco un tecnico di quelli col camice bianco, bisbiglia qualcosa a Eddie che fa un cenno al pubblico come per dire scusate n’attimo e se ne va. Dopo un minuto esce fuori…con Roger Daltrey… e allora forse eccola, eccola la vera quadratura del cerchio, ci sono loro, il passato, il presente, la musica che vive, per sempre.
Perciò non parlerò del pubblico che si alzava e si sbirrazzava perché a me è successo un fenomeno strano. Io so che di musica non capisco nulla ma so anche che la musica è una tra le cose che mi danno la vita, l’energia per andare avanti nei momenti no, la lievità, la forza, la gioia. Ed ecco che, avete presente “Up”?, io ho sentito la mia sedia e tutto l’Apollo, sostenuto da migliaia di palloncini colorati, prendere il volo e galleggiare, volteggiare nel cielo di Londra.
E ho visto le mie Cascate Paradiso.