Elenco blog personale

domenica 14 luglio 2013

Te amo Roma! (ha detto Roma, non la roma)


che poi, quando intorno a febbraro/marzo è scita la data di Roma con la lochescion io ho subitaneamente iniziato a sbuffare, smadonnare, mugugnare. chè io Capannelle lo conosco bene e, apparte che è ubicato in culonia rispetto a casa mia, inzomma me spauro al pensiero di Bruce in cotal luogo. epperò che fare? non posso mica esimermi, quel cristiano viene qua, nella MIA città ed io non presenzio?? non esiste. e pertanto a febbraro/marzo accatto il bijetto e lo pongo nel cassetto, seppellito sotto a diversi altri che ariveranno ben prima di lui.
eppoi, sempre a febbraro/marzo io c'avevo in mente san siro l'anno scorso che ero rimasta perplessa e attonita anche un po', se vogliamo. poi però dopo padova e soprattutto dopo milano st'anno ecco, m'aritrovo contentona de sto ippodromo della mia stracippa. contenta al punto che riesco a convincere non una, non due ma bensì 3 (TRE) sorelle a presenziare all'evento. bene, ottimo anzi daje, stamo quasi in formazione tipo (anche se manca la tesora ahimè, brutte robbe, brutte brutte assai). e pertanto sorelle, che significa risate, magnate, chiacchiere, camminate, acquisti, felicità inzomma. quanno che ariva il giorno facciamo una breve votazione e si decide che al luogo deputato all'evento ci si recherà bel belle, con tutta calma.
c'è da prendere metro e treno e vabbè. il binario del treno è spostato di km rispetto all'altri, ai binari ufficiali e vabbè.
saliamo, il viaggio è breve, se godemo l'acquedotto e tempo 10 minuti semo arivate.
ora, io avevo controllato e gughel meps m'aveva detto che la stazione rispetto all'ippodromo era a un tiro de schioppo.
gughel meps vaffanculo. dovemo camminare e camminare e camminare, in mezzo alla strada che i marciapiedi talvolta a Roma sono un optional. ma infine eccoci, via su, non famo che me lamento sempre, entriamo.
entriamo e quindi? ndo sta il palco? si, dai è n'attimo, eccolo là, cammina un tantino che arivamo. no, non è questo, attenziò, vedo qualcosa là all'orizzonte, là, vicino alla pista dell'aerei di ciampino, daje rega che con un piccione visitate pure li castelli. oddioddioddio. cammina, cammina, cammina in mezzo a sto campo di patate, ogni tanto la terra diventa sabbia che ci si può piantare l'ombrellone. inizio decisamente a innervosirmi. no, dico, Brus è nella mia città e io vorrei che tutto fosse perfetto, un po' come quando si ospita qualcuno a cui si tiene a casa propria, no? vorresti che tutto fosse in ordine, vorresti far stare tutti comodi e mettere a proprio agio i tuoi ospiti no? ecco, un po' così. e invece, quando finalmente arriviamo non c'è spazio da nessuna parte, e se mi scappa il piscione psicologico e non, ndo vado, devo forse tornare indrio per pisciare? e se mi viene sete/fame devo forse mettermi in quella fila a serpentone che si snoda proprio in mezzo ai concertanti? via via mi incazzo sempre più, non c'è spazio, non si può magnà/beve/piscià che poi sono i miei must pre-concerto. sto sversa un colpo e inacidita ma debbrutto. lo sapevo, lo sapevo io che sto spazio era nammerda, lo sapevo. così, quando dopo pochissimo ariva il bovaro (ahò e i cyborg?? bohhh, non pervenuti), io sto avvolta nel fumo rabbioso e spirit, si vabbè spirit a' bruce che te strilli ammè me girano. eppoi quando la terza canzione è bedlends ecco, me viè la fantasia di mollargli na capocciata, al bovaro. MA COME?? noi stamo qua buttati in questa landa desolata, co l'aerei che n'altro po' ci atterrano sulla testa e tu, tu ci fai subito bedlends. NO DICO ma tu ce lo sai che quando i MIEI antenati costruivano l'acquedotti e opere di ingegneria stratosferica e andavano alle terme, salus per aquam, i tuoi antenati erano ancora in modalità coda di girino nell'iperuranio?? ce lo sai, eh??? mavvaffanculova, bovaro dei miei stivali. le sorelle si divertono parecchio e se la ballano e se la cantano, meno male. ogni tanto mi guardano e io digrigno i denti, si, ecco. dopo c'è roulette ma ammè (si, si lapidatemi pure) roulette non mi ha mai fatto impazzire, ecco. quelle dopo mi impegno a cercare di divertirmi, lucky town summertime blues stand on it, si bello ma io ancora non sto rilassata, pegnente proprio. mi è presa così e non ci posso fare niente. e penso che ecco, è arivata la mia ora, posso andare solo ai concerti indove ci stanno posti a sedere, mi fanno malissimo le gambe, ho sete, già mi scappa il piscione e basta, nun ce la posso fare, sò anziana. andrò a sentire musica da camera, da ora in poi. senonchè...senonchè PAPAPAPARAPARAPAPAPPA'...machedavero?? sembra...sembra...mannò dai...e invece si, parte una kittisbek (dedicata evidentemente alla prima transenna di Eleonora, la kittisbek de noantri) da paura e alora bè...what can I do? se kitty's back in town alora io me sperdo nell'immensità della musica, di tutti gli strumenti  che si sfidano e si abbracciano e io finalmente rido e sorrido e vabbè, it is alright, effettivamende. ho perdonato l'organizzazione de sta cippa e Brus, si purattè, ti perdono. ma tu vuoi strafare e alora incident e rosie. e poi. e poi LUI picchia su uno striscione gigante ndo sta scritto...NYC SERENADE. bè. ammutolisco. anzi no, inizio a fare gestacci (ma come?? io, una signora!!), ma gestacci senza senso indirizzati alla cara Inqui (Inqui PERDONAMI!! faccio ammenda pubblicamente), perchè, ecco, quando io ho letto un certo suo post su fb ho pensato, senza però esprimerlo che io, ecco NYC serenade potrei ascoltarla anche in Lapponia, in compagnia delle renne e  di Babbo Natale, o sull'Annapurna con gli sherpa e le capre nepalesi, no, tanto per dire. sta canzone qua, per me, non è fuori luogo da nessuna parte dell'universo mondo, la potrei sentire per ore, in loop (e lo faccio, ah, se lo faccio). essa per me è LA canzone, dentro c'è tutto, tuttamente. io la amo follemente sta poesia qua e jackie e walk tall me lo ripeto sempre quando sto in quei momenti un po' così della vita. e perciò piango, piango perchè è troppo bella, piango perchè l'ho ascoltata una sola volta, perlappunto nella città a cui è dedicata, con una sorella che anche stasera è qui, dopo 9 anni, ancora vicino a me. piango perchè mi mancano la tesora e il fratello che ce lo so quanto che la ama anche lui, sta roba qua. piango perchè sto qui con le ragazze, siamo insieme e alla fine non possiamo che abbracciarci. he's singing. pertanto per me il concerto potrebbe anche finire qui che starei in grazia de Dio e della Madonna, su sciekl end dron anfatti se concedemo il piscione e il cartoccio di patate fritte e la bevuta. però ce n'ha ancora, lui. e su Bobby Jean sto collegata telepaticamente con la tesora, questa è sempre sua, sempre.
il resto è cantare, ballare, stare in pace col mondo, fino a che twist end sciaut e noi ovviamente tuistiamo e forse è finito, no? no, perchè c'è un incipit che ammè sembra paro paro quello di milano e....you know you make me wanna SHOUT!! ebbè, questa è l'allegria e la follia e toga!!!! e sembriamo tutti cavallette ubriache SHOUT!
grazie Bruce, anche da parte della mia decadente città, ti amiamo anche noi, parecchiamente.

p.s. che poi io, al rientro a casa, dopo essermi ingozzata quel tot di cornetti caldi, verso quelle 3,30 del mattino, mi sia messa ad ascoltare un qualcosa di nuovo sortito alle 21 de las tarde, vabbè, questa è malattia pericolosa. mind your manners, regà. sapevatelo.

Nessun commento:

Posta un commento