precious moments, l'aveva scritto il caluccio qualche anno fa e l'ha
scritto anche il padre del bimbo a cui eddie ha regalato il plettro.
e
io lo so quali possono essere i miei momenti preziosi e perfetti.
quando sono ai concerti. quando sono in viaggio. quando passo del tempo
con mio figlio. quando sto con i miei amici.
ne consegue che in un
periodo un po' del cazzo mi è partita la brocca e ho deciso che dovevo
partire, tentando la tripletta viaggio, figlio, concerti.
pregando che nessuna delle mie variabili impazzite impazzisca definitivamente prima della partenza.
je la faccio anche stavolta. parto.
prima
tappa philadelphia, della quale non vi dico nulla, se non che
naturalmente siamo stati sulla scalinata di rocky, come ogni turista che
si rispetti...(aggiungo che c'era molta piu' gente sulla scalinata di
rocky che alla campana della libertà. forse vuol dire qualcosa,
forsanche no...)
seconda tappa: siaddl.
LA CITTA'
arrivo
in un pomeriggio di splendido sole, dall'aereo si vede la baia, lo
skyline, il mount rainer innevato e boschi a perdita d'occhio. c'è una
luce sfavillante e già al primo sguardo so che di questa città mi
innamorerò.
ammetto di aver avuto fortuna, perchè in 6 giorni c'è
stata pioggia (poca) solo il primo, gli altri 5 con sole smagliante,
temperature estive, limpide viste da togliere il fiato.
vorrei fare
moltissimi pellegrinaggi ma sono con mio figlio che pur essendo nu bravo
guaglione NON è un jammer e mi sfotterebbe a fischio per tutta la vita
se passassi il tempo a cercare tracce del passaggio dei nostri. perciò
quando vedo un cartello stradale che indica la benaroya hall faccio
l'indifferente e gli faccio "che dici, passiamo di qua?" col tono piu'
scojonato che mi riesce di trovare. ma quando ci sono davanti, alla
benaroya, il mio cuoricino prima perde colpi, poi esulta e LA FOTO!!
VOGLIO UNA FOTO QUA DAVANTI!!! questo col tono piu' imperativo delle mie
corde... la scritta che c'è sul muro "So long as the human spirit thrives on this planet,
music in some living form will accompany and sustain it and give it
expressive meaning" mi commuove pure, a dire il vero, poichè è la
perfetta sintesi di ciò che la musica rappresenta per la vita mia e di
tanti altri. me la guardo, la benaroya, e mi sembra impossibile essere
qua davanti, e mi sembra impossibile che ESISTA davvero e non sia uno di
quei luoghi immaginari e meravigliosi partoriti dalla mia mente malata
mentre usura con troppi ascolti un certo qual cd. e invece c'è, e io
sono qui...
questa sensazione di incredulità mi accompagnerà nei
giorni a venire. mentre visito il pike place market, coloratissimo,
divertentissimo, mentre guardo i salmoni, i tonni, i granchi giganti
esposti sui banchi, i mazzi di fiori, dalie, girasoli, gigli, le grida
dei venditori che si tirano i pesci e fanno teatro davanti agli
avventori; mentre in barca attraverso la baia sfolgorante e guardo lo
skyline, lo space needle, le barchette, il seattle center; in certe sere
di tramonti omicidi, col cielo rosa e una liquida luce celeste
turchese, con l'acqua solcata da vele e nella testa le note di bye bye
blackbird; in una spiaggia solitaria in cui ci siamo solo io, mio
figlio, gabbiani, conchiglie, casette con la bandiera americana,
insenature di verde scuro, la sabbia sotto i piedi, il rumore quieto
delle onde; mentre passeggiando di colpo mi ritrovo davanti a un muro su
cui è disegnata la copertina di backspacer, enorme!! e sull'altro lato
del muro c'è scritto just breathe e io in questi giorni sto facendo
questo, sto respirando, a pieni polmoni, l'aria e la luce e le mie
emozioni. c'è un negozio di dischi, dietro quel muro. e le pareti sono
tappezzate di locandine di concerti, mother love bone, green river,
pearl jam per ogni dove. e io non so dove guardare, non so cosa
fotografare, non me ne andrei mai, sono tentata di chiedere asilo
politico al proprietario, posso abitare qui dentro per sempre per
favore??? mi faccio una cuccetta da una parte e non dò fastidio,
prometto.
le strade dello u-district, il quartiere dell'università,
con gli alberi che iniziano il foliage e il palazzo della university of
washington, studenti paciosi, la avenue, the ave, piena di negozietti e
librerie, e il ponte che porta a downtown che si apre per far passare le
barche.
le villette di queen anne, il quartiere in collina da cui in
ogni casetta mi aspetto di vedere uscire matt dillon o bridget fonda,
giardini curati e pieni di fiori, scuole meravigliose, studenti che
fanno ginnastica in prati enormi, ogni professore con una stanza per sè.
penso alle nostre, di scuole e mi chiedo se sia solo apparenza, mi
chiedo se dietro questa perfezione si nasconda un serial killer, se in
questi giardini siano nascosti cadaveri, è possibile che questa
bellezza, questa serenità sia tutta reale? me lo domando mentre guardo
gli abitanti aggiustare tetti, ridipingere i muri, potare, fare i lavori
prima che arrivi l'inverno.
e poi c'è l'easy street record, altro
muro metà con la copertina di ten, metà col batterista nello spazio, nel
parcheggio un furgoncino. sulla ruota di scorta c'è scritto in grande e
in rosso pearl jam. entro, già senza fiato. nel negozio backspacer è
ovunque. nel negozio backspacer è primo in classifica.
pieno di
gente, pieno di magliette dei pj e altro, pieno di poster, c'è un
ragazzo tatuato, aspè aspè, cosa c'è sul suo braccio?? binaural e sto
tatuaggio è uguale a uno che avevo visto online mentre cercavo un
disegno per il mio, e sull'altro braccio c'è lollapalooza e sulla sua
maglia, bellissima, c'è un cerchio e intorno al cerchio c'è scritto
eddie, jeff, mike, stone, matt. LA VOGLIO PURE IO!!!!!!! ma sò timida e
mi vergogno a chiedere. lo seguo, forse lui penserà che io sia na pazza
perchè lo seguo e lo guardo e cerco di sbirciare i suoi tatuaggi.
io
credo di essere una persona normale ma in certe occasioni esce il mio
alter ego da maniaca, come quando guardo estasiata un cartello che dice
semplicemente di dare la precedenza, un semplice cartello stradale, per
molti, non per me...
mrs hide esce pure dopo l'acquisto di un
collarino per la mia cana (indovinate un po' come si chiama? ahò...)
guardo la targhetta e con tono intimidatorio dico a mio figlio NON
BUTTARLA!! perchè sopra c'è scritto...corduroy..si vabbè velluto a
coste. per molti. non per me.
altri scorci: gente che suona
davanti al primo starbucks del mondo, giocolieri, rappresentazioni tra
il teatro e la danza, in mezzo alla strada. skateboard, dappertutto.
gabbiani
che magnano le patate fritte, tutti in ordinata fila sul molo di fianco
ad un ristorante, pinkie, la foca dell'acquario, che ha negli occhi una
dolcezza extraterrena, nemo e il papà.
alla fine non so se lo
immagino io, perchè è il mio stato d'animo di questi giorni, ma questa
città è pervasa da un'aria di serenità, di "lentezza" nel senso piu'
elevato del termine, la vita vissuta nella pienezza degli attimi,
tranquilla, gioiosa. nessuno corre, nessuno è frenetico, c'è gentilezza e
apertura, c'è ingenuità. io l'ho percepita così, come ci fossero solo
occhi di bambini, curiosi, svegli, senza malizia nè cattiveria,
spalancati su questo mondo.
a pioneer square c'è una statua del capo
seattle e le sue parole sulla natura e sul modo di farne parte con
rispetto, senza distruggerla, sugli alberi e sugli animali, mi pare che
questa città le abbia fatte parte di sè. ma forse è solo l'impressione
di una turista entusiasta.
I CONCERTI
sto in vacanza, cammino, mi vedo un sacco di bei posti, magno un bel po' di schifezze, cosa voglio di piu' dalla vita?
un
concerto, per esempio. e difatti è il 21. io e la creatura siamo in
giro. si fa l'1, si fanno le 2 e io inizio a scalpitare. cerco di non
darlo a vedere, guardo l'ora, fibrillo.
allora tento la sorte e provo
l'avvicinamento al seattle center, adducendo la scusa della visita allo
space needle. ma mi fijo me conosce e non si fa ingannare neppure per
un momento. vogliamo andare a prendere i biglietti mà? mi dice
rassegnato. è nu bravo guaglione, ve l'avevo detto...
e così andiamo.
il seattle center è qualcosa di bello, c'è il museo della musica, in un
edificio disegnato da gehry, c'è per l'appunto, lo space needle, ci
sono il museo della scienza e l'international fountain, il tutto
circondato dal verde, e c'è, attenzione, la key arena. vedo la chiave
rossa e mi esalto.
allo sportello del ten club c'è un po' di fila, nella fila anche il bee boy australiano avvistato nel mini tour europeo.
prendo
i biglietti, 3 fila. per un attimo il cuore smette di battere. 3
fila???? poi realizzo che è si terza fila, ma non parterre, gradinata, e
i battiti ricominciano, un po' delusa ma manco troppo. abbiamo i
biglietti e sono circa le 3,30. vabbè ora che famo? perdiamo tempo,
gironzolando per i dintorni. vedendo i buddisti che invitano alla
meditazione e alla pace, tutti seduti sul prato a gambe incrociate e
occhi chiusi, tanta gente si unisce e mormora l'om.
ci sdraiamo
vicino all'international fountain, bellissima, una fontana da cui esce
musica oltre che acqua, bambini che si fanno il bagno dentro, c'è il
sole, ah, la pace dei sensi è forse questa.
come niente si fanno le
6,30. ci alziamo e vediamo una fila. io come vedo una fila vengo colta
dalla pericolosa e perniciosa sindrome fila, così chiedo "per cosa è
questa fila?" per il merchandising, mi viene risposto. ambè e io che sò
finta?? purìo me metto in fila, naturalmente.
e arrivata al mio turno compro un po' tutto il mondo, che ciò da fà i compiti per l'amici, mica cavoli.
mi
vengono consegnate senza busta, così vado in giro tipo vucumprà, con
paccocciate di maglie in mano, nonchè il tubo del poster (ti pare che
non prendo il poster??), alla ricerca del mio posto.
bei posti (tipo
londra), ottima visione del palco, arena semivuota eppure sta per
iniziare ben harper mica gigi d'alessio. e del resto stiamo
all'ammereca.
il set di ben harper mi piace ma non mi entusiasma.
dopo 2-3 canzoni per quanto mi piaccia mi pare un po' sempre la stessa
zuppa. (mi scusino i fans di ben!)
e poi aspetto che scendano le
onde e invece appare la tastiera illuminata e io mi guardo intorno e un
minuto fa era vuota e un minuto dopo, incredibilmente l'arena è
stracolma, in ogni ordine di posto. ed eccoli, eccoli!! la mia
preoccupazione che i vicini di banco vogliano stare seduti svanisce in
un attimo, tutti, ma proprio tutti sono in piedi...
andiamo a
incominciare, con long road e via andare con corduroy, gonna see my
friend, got some, hail hail, amongst the waves e ammè i pezzi di
backspacer già mi piacevano in disco, dal vivo mi emozionano
debbrutto...che dire? che in questi momenti, perdonatemi la bestemmia,
vorrei avere vicino oltre a mio figlio anche qualcuno che provi
esattamente ciò che provo io, che capisca l'emozione, l'esaltazione, che
all'attacco di off he goes quando io grido per l'appunto "OFF HE
GOESSSSSSSSSSSSSS" non mi guardi con l'occhio incredulo della creatura
che sembra dire si vabbè, e quindi?? e allora gli spiego che questa è la
prima canzone che ho ascoltato dei peggèm, e dopo mi sono persa e devo
ancora tornare...
eddie che chiede a qualcuno di consegnare il suo
plettro al bimborillo in platea, quanti anni hai chiede, 7? 8? magari ne
hai 14... e ride...
just breathe coi fiati (e matt che va a dare un
bacio alla moglie) io la trovo stupenda. eddie che dice ieri, 20, era
tanto contento perchè? per l'uscita del disco, naturalmente. inside job
(io la amo, sta canzone), rvm, potentissima e il pubblico è in delirio e
io chevelodicoaffà, in visibilio.
2 encore con betterman iniziata da
tutta l'arena in coro, real me con quartetto locale , indifference,
eddie dice che è bello vedere intorno tanti visi di amici e per finire
alive. andate in pace, che domani ne famo n'altro e io ci sarò, ah se ci
sarò...
l'indomani, 22, la giornata la passiamo in giro, chè
tanto stavolta purtroppo niente biglietti ten clubbe, staremo in braccio
a san pietro e perciò se vedemio siaddl.
quindi prima di entrare
andiamo a magnà, se famo il santo birrozzo e con calma entriamo alla
maniera degli indigeni. prendiamo posto in paradiso, però ci si
contenta, il palco si vede bene anche se dall'alto, eddai. ci sediamo e i
nostri vicini si presentano, ciao io sono kevin, io sono gabriel,
machedavero qua ci si presenta? io sono stefania, vengo dall'italia.
DALL'ITALIA???? sono emozionati loro per me e io per me, inutile
dirlo...
si inizia con sometimes, e io l'adoro e io mi ci sento
dentro a questo pezzo. bene, dai primi brani già capisco che questo
concerto sarà ancora piu' bello del precedente e dissident e faithfull
(come non esserlo, quando nella vita ti può capitare di ascoltare la
band che ami nella loro città??) e lukin, tutti ma proprio tutti
impazziti e not 4 u e poi tra i vapori della mia felicità mi arriva la
voce di eddie che mi pare dica no way no fucking way.... NO
WAY??????????? NO WAY???????????????????????????????? e io mando un
urlo come un maialino prima di andare al macello (la creatura mi guarda
esterrefatta...) e io me l'ero scordata quasi no way e quanto cazzo è
meravigliosa dal vivo???? la chitarra di stone è STU PEN DA e a sto
punto posso morire felice. ma invece resisto e ne vale la pena perchè
fanno insignificance e present tense. a un certo punto eddie dice che è
talmente stupido che non si possa bere nè fumare nell'arena (lui tanto
fa sia l'una che l'altra cosa, al solito) "ma come si può??" (è vero,
non permettono alcolici, ci sono pure alcuni personaggi con una
pettorina che dice controllori dell'alcol!!) e invita tutti a gridare in
coro "one fucking beer!!!" e tutti, ovviamente, sono d'accordo e
gridano...poi go e black, eddie ci fa cantare la strofa finale why
whyyyyyyyyyyyyyy, giurerei che tutti siano in paradiso e invece mi volto
e alla mia destra c'è una tipa che sta dormendo!! ommioddio, dorme
davvero! ma dico vi pare mai possibile?? mavvaffanculova, e difatti dopo
un po' se ne va davvero, in quel posto là, vai, che non li meriti. e
poi spin che ci fomenta alla grande, dedicata da ed all'easy street
record (le fotine, ve le ho mandate, è davvero un bellissimo,
meraviglioso negozio!!) e supersonic che al terzo ascolto dal vivo
inizia a prendermi e porch e poi eddie dice che domani, 23 settembre, è
il compleanno della sua bambina e di....udite
udite....bruuuuuuuuuuceeeee!!!!!! tutto il pubblico inizia il coro brus
brus brus brus e ammè, chevelodicoaffà, viene da piagne. a bruce viene
dedicata real me, spettacolo. poi yellow ledbetter (caluccio, dove
sei??) e per finire assolo fantastico di mike, star spangled banner e
mentre il pubblico emozionatissimo sta quasi sull'attenti io me li
guardo, mike suona ispirato, stone e jeff se la chiacchierano e sembrano
contentissimi, bum sta da una parte e muove il crinierone a tempo, matt
si unisce ai primi due e poi arriva eddie e quando mike finisce tutti e
6 vengono là davanti, abbracciati e il tempo si ferma per me, loro ci
guardano, noi li guardiamo e li ringraziamo, ma troppo troppo, di
esistere e di regalarci la loro musica.
mi chiedo quando li rivedrò. non sarà tra molto tempo.
noi li aspettiamo.
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