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mercoledì 26 maggio 2010

intanto boston...

un inverno duro e doloroso, quella sensazione di non riuscire a uscirne (i'm spinning...)
, la stanchezza dei giorni che si ripetono in una continuità angosciosa. sono queste le premesse che mi portano, appena escono le date del tour americano, a tentare la sorte, a volere ad ogni costo un pensiero bello da custodire gelosamente.
non so come, riesco.
3 date, boston e madison square garden 1 e 2, 6 biglietti 10 c. non so come, ce l'ho fatta.
è fine marzo, ora non resta che aspettare.

com'è come non è, arriva maggio.
sarei partita anche da sola, a sto giro, tanto avevo bisogno di aria, ma invece si unisce anche la mia creatura e del tutto a sorpresa, a new york ci sarà anche anna, mia sorella non di sangue (ma a volte il sangue non serve a spiegare i legami del cuore).

boston ci accoglie in un sabato di sole e caldo. c'ero già stata in questa città, ma tanti di quegli anni sono passati e la memoria degli anziani è labile, tutto ciò per dire che nun m'arcordo praticamente na cippa, se non che a suo tempo la città mi era piaciuta.
ha inizio la maratona.
non vi starò qui ad elencare tutti i posti che abbiamo visto, tutte le strade percorse, i km macinati, gli occhi e la mente spalancati. è un dato di fatto che io negli usa mi ci sento comoda, e boston, piccola, assolata e accogliente, ci piace parecchio.
ma sono forse arrivata fin qui per rimembrare gli anni quando beltà splendeva (bè, vabbè, non esageriamo) nei miei occhi ridenti e fuggitivi?? non mi pare. sò arrivata qui per un motivo specifico ed arriva anche la sera de IL MOTIVO.
il TD Garden è un palazzetto simile a millaltri palazzetti ammerecani. potrei essere a seattle, a orlando, un po' ovunque, ma invece questa è boston, io sono in 22 fila, leggermente spostata lato stone, ottima vista sul palco.
iniziano i band of horses, band che io, nella mia crassa ignoranza, manco avevo lontanamente sentito menzionare prima di marzo. i giovinotti suonano chiaramente davanti a pochissimi gatti, chè se sa, qua arivano tutti all'ultimo secondo e nel frattempo se la chiacchierano, se la ridono, magnano (ah, se magnano!),  bevono (ah, se bevono!).
non sono indimenticabili, ma qualche canzone carina c'è, nel loro repertorio. quand'ecco una visione, c'è eddie sul palco, arena improvvisamente stracolma ed ululante, c'è eddie che canta con i boh l'ultimo pezzo...
quando finiscono, le tribune e la platea si risvuotano in men che non si dica, birrozzo, hot dog, pisciatina, è un clichè.
sul palco si provano le chitarre e i microfoni, l'atmosfera pare esuberante. io allerto la creatura, che nun è che posso stare a mette l'occhiali da vicino, focalizzare, toglie quelli da vicino, mette quelli da lontano, che me paro verdone co le gambe de nonna, perciò la creatura viene nominata seduta stante operatore audiovideo.
intanto le luci si abbassano, inizia l'intro, daje daje daje!!
eccoli sul palco, abbelli ciao, mi siete mancati, non sapete quanto...
iniziano le note di release e io ci speravo tanto di ascoltare release in questo tour, ma come prima canzone è un attentato...sono proprio sicura che il mio caro papà possa sentirmi ora, in questo momento che è per me come una comunione.
e poi inizia la festa.  tendo ad essere sempre come in trance ipnotica ai concerti e se mi si chiede alla fine cosa ho sentito nun realizzo mica tanto, ma questa animal vigorosa, con tutto il pubblico con le mani alzate a contare, cellò ben presente nella capoccia, e in my tree, dedicata a monichilla, perchè voli alto, innocente e si addormenti grattando il cielo, poi a seguire sad, pilate, hail hail (embè, si me ce sento particolarmente fortunata in questo momento...), push me pull me, undone, massìììììììììììì
mi suonano pure la zanzara rossa, che quante volte me la sono cantata nei miei sabati e domeniche di reclusione coatta, i'm not allowed to live the roooom, e poi ahhhhhhhhhhh SOLAT!!!!!!!! che quando mi serve una carica energetica (ma quale potassio, ma quale supradyn, na bella dose di solat e passa tutto) me la sparo a un volume indecente e tutti tutti zompano, tutti indemoniati  e felici (forsanche sbronzi ma in fondo chissene).
why go chiude la prima parte e già io sto a un palmo da terra. i pupi tornano sul palco e ci sono bee girl (ci piazzo un bah...), , just breathe e poi boom inizia reign o'er me, altro pezzo che mi stende, seguito da rival e da save you (anche questo, che stupendo pezzo, è l'amicizia con la A maiuscola e io lo so a chi lo dedico...).
tanto per farci riposare poi ci piazzano rvm, e a sto punto coll'energia sprigionata dal garden potremmo illuminarci un paese.

la 2nd encore inizia con smile e che dire? sono bastantemente felice quand'ecco che gli infami mi piazzano soldier of love, e io rido di gioia (questa è per rob), ma non è finita perchè c'è crown of thorns che mi abbatte definitivamente, giacchè su alive e rockin' ho già raggiunto l'estasi, come santa teresa.

quando usciamo sono come ubriaca, la creatura mi ha sopportato, l'albergo è dietro l'angolo.
andiamo a nanna che domani si parte per niuiocche...

p.s. in fondo è solo un concerto, si è vero.
ma i fortunati sanno che, come dice un'amica mia, un concerto di questo tipo permette di esprimere compiutamente, nel breve giro di due orette e mezza, il lato buio di noi stessi, dice la nostra rabbia nascosta, racconta le nostre emozioni, dà voce alla gioia, alle nostre vite, ci parla e ci fa parlare, ci fa cantare, ci fa urlare e ballare.
siamo noi, interi, e sì è stato solo un concerto, chevelodicoaffà...

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