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sabato 29 maggio 2010

nyc, la città

il volo per nyc dovrebbe essere na passeggiata de salute dopo l'attraversamento oceanico.
è invece un film de paura, le immagini dei disastri aerei di ogni tempo mi attraversano la mente. chiamo a raccolta tutti gli angioletti a piede libero, loro depositano a balzelloni l'aereo in mezzo a quella cazzo di pista nuiorchese e siamo salvi.
la grande mela ci accoglie con una specie di tifone. piove, che dico, diluvia, c'è vento, fa freddo. ma è questo il modo di presentarsi? ?
e comunque siamo pur sempre a nyc, indove fiumane di ggente ti travolge per la strada se poco poco hai un passo morbido e non troppo somigliante a quello dei marines in marcia. se poi piove e ci sono ombrelli aperti la sopravvivenza diventa piuttosto ardua. mannoi, essendo romanideroma e pertanto bisbisbisbisbisbisnipoti di una antica e grande civiltà (c'avevamo l'acquedotti noi, quando voi ancora dovevate scoprì il fuoco, massimo decimo meridio, al mio segnale scatenate l'inferno, era nostro antenato, mica cippe), sia mai che ci facciamo abbattere e procediamo imperterriti, co sta pioggia e co sto vento.
la prima sera ci vede bagnati fradici ad asciugare le scarpe col phon.
ma l'indomani non piove ed è anche arrivata annuccia, così ci diamo appuntamento a times square, che tanto è piccola e non ci gira nessuno e ci troviamo sicuramente. dopo quella mezz'ora buona necessaria ad intercettarci, via daje de tacco e daje de punta, si parte per la marcialonga.
la caciara, la vita pulsante, la sensazione (che ogni volta si rinnova) di muoversi dentro un set cinematografico, l'attonita meraviglia nel guardare la città di notte.
4 luoghi che si sono conquistati un posto imperituro nella memoria e nel vecchio cuoricino.
- serendipity, un luogo fiabesco (i lampadari, ommioddio... ) raggiunto grazie alla lungimiranza di mia sorella (donna meravigliosa! ), e la sua coppa di gelato, un trionfo cioccolatoso affogato nella panna (che anche il mio girovita ricorderà a lungo, temo...), visitato da donne e bambini di una bellezza esorbitante (e la faccia perplessa della creatura fagocitata in questo mondo di sogni femminei?? non ha prezzo, ambè...);
- bryant park, un oasi diurna e notturna nel cuore di manhattan, lezioni di yoga, farfalle, varia umanità che legge, osserva, riposa, forse riflette, forse semplicemente gode di momenti rubati alla frenesia della città e del tempo;
- ground zero. ricordi: io a 23 anni, seduta sui gradini del world trade center; io con la creatura quattordicenne all'interno della seconda torre, c'erano le palme, altissime; la televisione e quelle immagini, quelle immagini. ora c'è un enorme cantiere, una enorme fossa, uno spazio che non verrà mai colmato.
- l'elephant & castle, bella atmosfera e vicino a me 2 persone che alternativamente o contemporaneamente mi fanno ridere, piangere, preoccupare, gioire. due persone che amo tanto.

ma torniamo a noi, perchè io comunque ho una mission in questo viaggio e per ben 2 giorni consecutivi a na certa ciò da fà, non c'è ny che tenga, non c'è via, negozio, parco, persona, fiori, frutta, animali, che tengano, chè devo da recuperà i biglietti al madison. lo butto là, come se niente fosse, questo nome. ma dietro a questo nome c'è un mondo, un luogo mitico, atlantide, camelot, eldorado, il madison square garden, poffarbacco, IL MADISON SQUARE GARDEN...

continua...

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