dipende da me. ho capito bene questo concetto, ossia che dipende da ciò che uno è in quel preciso momento, da ciò che vuole venga espresso di sè in un concerto, da una band.
in questo periodo della mia vita io cerco di togliere, non di aggiungere.
cerco
sobrietà, minimalismo (mi bastan poche briciole, lo stretto
indispensabile...poi non è vero, però la tensione sarebbe quella).
e
poi vado cercando anche furore, perchè insomma si, c'è anche una rabbia
interiore per tante cose che capitano e non mi piacciono ma essendo per
natura abbastanza quieta io il furore e l'indignazione difficilmente li
caccio fuori.
emozioni profondissime e inspiegabili, quelle che arrivano come una tranvata e che non si possono/vogliono scansare.
sentirmi fuori da me stessa, perdere contatto con lo spazio, il tempo, il luogo.
bè
si, mi rendo conto, non è che io chieda poca roba. però dipende. e da
che dipende? da me, da ciò che sono hic et nunc e che incontra talvolta,
in un'alchimia inesprimibile ciò che sono anche in quel preciso momento
altre migliaia di persone e una band, su un palco.
sta roba qua, una specie di miracolo, praticamente, per me non si è verificata a milano a sentire il Bruce nostro.
parecchi motivi razionali:
-
troppa, troppa gente sul palco. fiati, tamburi, maracas, campanelle
machedè?? non sento bene le chitarre, il basso, la voce. sono
conservatrice forse perchè inesorabilmente invecchio ma la e-street non
la trovo più.
- troppa robba: sti cartelli, gesussanto, ammè mi hanno
anche un po' sfracassato gli zebedei; e le fanciulle sul palco, una
volta, due volte, alla terza mi sembra solo entertainment e ne faccio
anche a meno, francamente; i bambinelli che cantano waiting on a sunny
day, joseph mary e all saints, darei l'arresti domiciliari a tutti i
genitori di minori di anni 9-10 i quali, povere anime, sono trasportati
loro malgrado in una ressa apocalittica, hanno sonno e non possono
dormire, hanno fame e non possono mangiare, ma soprattutto, diciamocelo,
che cippa mai glie ne può fregare a loro di brussprinstin??? e invece
a' papà, c'è bruuuuussss canta a' papà, canta a' mammà, che poi bruce ti
piglia e ti fa na carezza che altro che la carezza del papa, a'
mamma... io onestamente li spregio abbastanza, sti genitori qua, lo
dico.
- Bruce: fermo restando che Bruce è Bruce e non si discute,
egli è un meraviglioso uomo di anni 63 e sembra sereno e sembra
appagato. la rabbia e il dolore e la denuncia che sono presenti nei suoi
testi anche recenti non mi pare facciano parte di lui, di ciò che è ora.
io lo percepisco così e sarebbe anche proprio bello se fosse davvero
così.
e quindi, alla fine della fiera, io a san siro il 7 giugno sono
stata assai contenta perchè ero vicina a tante persone che amo, ho
ballato e cantato e mi sono tanto tanto divertita però sono stata sempre
e dico sempre presente a me stessa, sapevo dov'ero, con chi ero,
cos'ero.
perciò so per certo che dipende da me, ma io vorrei,
fortissimamente vorrei, perdermi completamente nella musica, dal momento
in cui entra la band al momento in cui saluta.
ho speranza però. aspetto, perchè forse manca poco...
Nessun commento:
Posta un commento