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martedì 12 giugno 2012

da che dipende?

dipende da me. ho capito bene questo concetto, ossia che dipende da ciò che uno è in quel preciso momento, da ciò che vuole venga espresso di sè in un concerto, da una band.
in questo periodo della mia vita io cerco  di togliere, non di aggiungere.
cerco sobrietà,  minimalismo (mi bastan poche briciole, lo stretto indispensabile...poi non è vero, però la tensione sarebbe quella).
e poi vado cercando anche furore, perchè insomma si, c'è anche una rabbia interiore per tante cose che capitano e non mi piacciono ma essendo per natura abbastanza quieta io il furore e l'indignazione difficilmente li caccio fuori.
emozioni profondissime e inspiegabili, quelle che arrivano come una tranvata e che non si possono/vogliono scansare.
sentirmi fuori da me stessa, perdere contatto con lo spazio, il tempo, il luogo.
bè si, mi rendo conto, non è che io chieda poca roba. però dipende. e da che dipende? da me, da ciò che sono hic et nunc e che incontra talvolta, in un'alchimia inesprimibile ciò che sono anche in quel preciso momento altre migliaia di persone e una band, su un palco.
sta roba qua, una specie di miracolo, praticamente, per me non si è verificata a milano a sentire il Bruce nostro.
parecchi motivi razionali:
- troppa, troppa gente sul palco. fiati, tamburi, maracas, campanelle machedè?? non sento bene le chitarre, il basso, la voce. sono conservatrice forse perchè inesorabilmente invecchio ma la e-street non la trovo più.
- troppa robba: sti cartelli, gesussanto, ammè mi hanno anche un po' sfracassato gli zebedei; e le fanciulle sul palco, una volta, due volte, alla terza mi sembra solo entertainment e ne faccio anche a meno, francamente; i bambinelli che cantano waiting on a sunny day, joseph mary e all saints, darei l'arresti domiciliari a tutti i genitori di minori di anni 9-10 i quali, povere anime, sono trasportati loro malgrado in una ressa apocalittica, hanno sonno e non possono dormire, hanno fame e non possono mangiare, ma soprattutto, diciamocelo, che cippa mai glie ne può fregare a loro di brussprinstin??? e invece a' papà, c'è bruuuuussss canta a' papà, canta a' mammà, che poi bruce ti piglia e ti fa na carezza che altro che la carezza del papa, a' mamma... io onestamente li spregio abbastanza, sti genitori qua, lo dico.
- Bruce: fermo restando che Bruce è Bruce e non si discute, egli è un meraviglioso uomo di anni 63 e sembra sereno e sembra appagato. la rabbia e il dolore e la denuncia che sono presenti nei suoi testi anche recenti non mi pare facciano parte di lui, di ciò che è ora. io lo percepisco così e sarebbe anche proprio bello se fosse davvero così.
e quindi, alla fine della fiera, io a san siro il 7 giugno sono stata assai contenta perchè ero vicina a tante persone che amo, ho ballato e cantato e mi sono tanto tanto divertita però sono stata sempre e dico sempre presente a me stessa, sapevo dov'ero, con chi ero, cos'ero.
perciò so per certo che dipende da me, ma io vorrei, fortissimamente vorrei, perdermi completamente nella musica, dal momento in cui entra la band al momento in cui saluta.
ho speranza però. aspetto, perchè forse manca poco...

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