Elenco blog personale
lunedì 23 luglio 2012
sabato 21 luglio 2012
Glorified G
That's ok man, cuz i love god
Glorified version of a pellet gun
Feels so manly, when armed
Glorified version of a pellet gun
Glorified version of a pellet gun
Glorified version of a pellet gun
Glorified version of a pellet gun
Don't think, dumb is strength
Never shot at a living thing
Glorified version of a pellet gun
Feels so manly, when armed
Glorified version of a pellet gun
Glorified version of a pellet gun
Glorified version of a pellet gun
Glorified version of a...
Always keep it loaded
Always keep it loaded
Always keep it loaded
Kindred to be an american...
Life comes...i can feel your heart...
Life comes...i can feel your heart through your neck...
Life comes...i can feel your heart through your neck...
Like some...i can steal your heart from your neck...
Glorified...glorified...
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POLITICA
martedì 17 luglio 2012
venerdì 13 luglio 2012
It's okay, it's okay (STOCCOLMA)
a Tegel arrivo talmente presto che le signore delle pulizie ancora non hanno terminato di spicciare e mi addormento quasi, seduta, gambe poggiate sulla valigia, testa tra le mani.
con lo stato catatonico che m'aritrovo manco mi siedo sull'aereo che già sto atterrando.
eccomi a stoccolma.
anche qua ero già stata, un po' di anni fa, con le sorelle di cuore a vedere un altro concerto, ma stavolta del bovaro e ci era tanto tanto piaciuta sta città nell'acqua e ce l'eravamo proprio goduta. così inizio subito a camminarmela, e mi ricordo le strade, le piazze, i luoghi, mi ricordo tante tante cose. cammino abbastanza in trance causa mancanza di sonno ma ciò che vedo mi ripiace quanto e più della prima volta.
naturalmente il fisico degli anziani ha dei limiti perciò il letto mi vede svenire moooolto presto, quando fuori c'è ancora il sole.
almanacco del giorno dopo: a stoccolma a luglio il sole tramonta alle 22 e sorge alle 3,45...
(come stanno le cose d'inverno, no, proprio non voglio saperlo...)
la mattina dopo, rinfrancata da sana dormita e da abbondantissima prima colazione (me faccio schifo da me, per quanto magno...), mi aggiro per le strade a godermi sta bellissima giornata con un cielo di nuvole chiare, temperatura mite (oserei dire che fa caldo), una luce gloriosa che illumina l'acqua, barche, giardini, fiori. ma che bella che è sta città ahò!
vado al mercato, visito un po' di negozi dove comprerei qualunque cosa solo che non posso perchè devo avere un solo bagaglio a mano, e ryan air è cattiva e perfida e io sto in giro da quasi 2 settimane e dubito di riuscire proprio a chiuderla, sta valigia. che peccato però.
vabbè, nel mentre che me la passeggio, rifletto sul fatto che qui siamo in svezia, ho l'immagine forse stereotipata degli svedesi come quella di un popolo estremamente civile e insomma tutto ciò per dire che sto pensando di andare a vedere com'è la situazione alla ericsson globe arena, visto mai che riesca stasera a tentare un avvicinamento al palco.
perciò verso le 13,30 arrivo, mi viene assegnato il n. 174, trovo Manu e Claudia, e tutti l'altri fanciulli esperti transennari. è una situazione mooooolto tranquilla, superiore alle mie stesse aspettative. si sta sciolti per ogni dove (abbè, perchè si certo, anche qui l'arena è inserita in uno spazio grandissimo comprensivo di stadio, centro commerciale, ristoranti, pub e quant'altro). si mangia, si beve, si chiacchiera, la mitica Mara prepara con altri un cartello dov'è scritto "LET'S STONE SING!". bella atmosfera, bella giornata, bella cumpa.
ci mettono in fila soltanto verso le 17 e considerando che l'ingresso è alle 18 direi che posso ritenermi più che soddisfatta. sò precisi, sti svedesi, ci raccomandano di non stare troppo stretti, precisano che faranno entrare prima tutti quelli fino al n. 200 (ahò, ce sto puro io!!), si raccomandano di non barare e tutto perciò fila liscio come l'olio, mentre in fila si fa conoscenza con i nostri vicini.
alle 18 ci fanno entrare, passeggiando come fossimo a via condotti, assolutamente vietato correre, ma ecco tentiamo tutti il passo da canguro, senza farci far tana dalla security che ci guata attenta. quando entro fingendo indifferenza vedo subito subito Manu che mi fa segno, tento la corsetta alla Alberto Sordi, vengo redarguita e ricammino, ma uffa, fatemi andà che c'ho l'amici già posizionati! quando li raggiungo oh, mi accorgo di toccare un ferro, e oibò la zia in transenna, ennamo! oh si certo, lato Stone, che è il lato più moscio (apparte che ammè Stone guai chi me lo tocca, attenzione) machissene, sono davvero tanto, troppo contenta.
stiamo belli comodi comodi, c'abbiamo le vivande atte ad evitare pericolosi cali di zuccheri, ci si può allontanare (con circospezione) per sondare i bagni (senza tema di smentite, senza se e senza ma, la Ericcson si aggiudica il terzo e ultimo posto, con i suoi bagni chimici, bleah...). l'arena è tonda (maddai, davero? se chiama globe per un motivo, probabbilmente...) e tutta rossa. e quindi arrivano gli X. al quinto ascolto essi me piaciono, sarà perchè sto ndo sto, sarà perchè inizio a rimembrare un po' di canzioni. su devil doll, mentre le sere precedenti è uscito Eddie, stasera, a sorpresa, compare Mike.ma avevo detto quanto è in forma Mike a sto giro?? (ad amsterdam si era tolto la maglia e poco stomaco, poca pancia, con tutti i suoi bei tatuaggi, bello, bello).
succede che alla fine della canzone Mike anzichè andarsene via si mette in un angolo e si ascolta tutto contento un altro paio di brani del set degli X. e poi ci si chiede perchè li si ama, sti ragazzi qua??
e si comincia. bè ecco, le mezze stagioni non esistono più, d'estate bisogna bere molto e mangiare tanta frutta, la politica è tutto un magna magna e i concerti si vedono meglio dalla transenna. probabilmente anche i luoghi comuni hanno quel fondo di verità perchè ecco, guardare da così vicino i ragazzi è per me un regalo inaspettato e meraviglioso. tutte le dinamiche sul palco, l'espressione dei loro visi, gli strumenti (oh ADORO il basso rosa di Jeff, LO VOGLIO! starebbe benissimo nella mia camera...)
qui a croceeocchio dovrei precisare che i momenti magici durano tutta la durata del concerto ma la mia top five dei brani è sicuramente questa: wishlist, GARDEN, ALL THOSE YESTERDAYS (oh, ho detto GARDEN E ALL THOSE YESTERDAYS!!!!!!!), off he goes (ah, sta canzone...) e crazy mary take a bottle take it down, pass it round (Eddie nostro stasera se beve vino francese, tradimento...).
tra tutti i momenti magici i più magici sono sicuramente quando Eddie legge il cartello di Mara (let's Stone sing!) e Stone se la ride, finalmente e chiacchiera e gesticola con gli autori; quando Eddie sale sulla cassa proprio vicino a noi e sembra guardarci tutti, uno per uno, e sorride; quando durante un assolo di Mike si sposta in un angolo e si mette a palleggiare con un pallone da basket, salvo poi perdersi il pallone che rimbalza e va a finì in mezzo agli strumenti, rischiando sfracelli ma invece no; quando ci ringrazia tutti perchè c'è in effetti un'atmosfera carica ma tranquilla, niente spintoni, niente risse, nessun bisogno di invitarci a fare i soliti 3 passi indietro; quando chiama un addetto alla security, gli indica una ragazza del pubblico e la fa salire sul palco e il viso di lei, diomio, na meraviglia...;
questo è il mio ultimo concerto del tour, me ne vado via in una nuvola di ebbrezza.
LOST
- l'abbonamento alla metro di berlino, il primo giorno (sennò che gusto c'è);
- un paio di scarpe da ginnastica (ma tanto erano davero arivate);
- la mia felpa di Seattle (e qui piango atroci lacrime di rimpianto, me ce tocca tornare...)
AND FOUND
- quella me forever young...
CONCLUSIONI (si, pare che je l'amo fatta...)
conoscendo un po' di gente che li segue so che nella "vita vera" siamo impiegati, insegnanti, medici, ingegneri, persone serie e responsabili, discretamente posate. e allora cosa sarà (che ti spinge a picchiare il tuo re...) quella vena di gioia esaltata e un po' folle che trovo negli occhi di tutti noi dopo aver visto un loro concerto, cosa ci porta a vivere per giorni accampati, a saltare come cavallette ubriache, a gridare come rondini al tramonto? per me è wash, si lava via il grigio topo di giornate spesso sempre uguali a loro stesse, si lava via la noia, il peso delle responsabilità, la paura del futuro. in quei momenti è come se ritrovassi quella parte di me, molto spesso inespressa, che mi fa una donna libera. e mi ricompatto, mi ricongiungo, mi riconosco davvero. sono quella e sono questa, sono io e io amo la musica e, come dice mi nipote pg (che mannaggia bubbà, nun se semio beccati!), amo abbestia i pj, tipo di un amore incondizionato.
e quindi grazie a loro e a tutti voi che ho incontrato sulla strada, mi avete regalato giornate esaltanti.
spero che ci rivedremo presto.
nel frattempo la pensione ornella di cesenatico può aspettare.
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VIAGGI=CONCERTI
giovedì 12 luglio 2012
It's okay, it's okay (BERLINO)
e quindi si cambia formazione, a sto giro si viaggia con Daniele e Piero e dopo quelle 6 orette di intercity che ferma in ogni remoto, ignoto, infognato villaggio olandese e poi crucco, con visioni di mucche e poi cavalli e poi mucche e poi acque e verde che bello è bello eh, ma dopo un po' anche chedupalle, con noi periodicamente appesi al predellino a ingurgitare la maggior quantità di fumo possibile atta a tenere buona la scimmia, finalmente eccoci a Berlino.
ora, io in detta città ce sò già pervenuta 2 volte, la prima talmente tanto tempo fa che ho sfumate rimembranze della porta, della metro in cui si passava de là, del cipiglio minaccioso di chi ci timbrò il visto; la seconda invece il 15/8/2009, giorno che non potrò mai, mai più dimenticare, - chissà mai perchè - ed ho visto talmente poco e in un caldo così asfissiante che non conta, credo.
pertanto, giacchè stavolta invece avrò tempo e modo, vorrei riuscire a cancellare quella sensazione abbastanza opprimente che mi si propone quando penso a sta città. gnente albergo perchè Daniele qui ha casa, apperò.
e allora prendi la metro, scendi ad alexanderplatz, riprendi la metro u8, scendi dalla u8 prendi la u1 e finally eccoci a kreutzberg, dov'è casa.
seguono giorni di magnate interstellari (kebab, cinese, wurstel e similari, felafel ahhhhhh che bboni e quindi dove sono andate la mia colite, la mia gastrite che a casa anche solo lo sguardo su uno sparuto pomodoro mi distrugge??), chilometrate di cammino in giro per la città (grazie pièveloce Daniele, cicerone indistruttibile!).
immagini da conservare gelosamente in uno stipetto della memoria pronte ad essere cacciate fuori nei momenti blu: la semifinale degli europei italia-germania, vista da uno schermo piazzato sul marciapiede dal gestore di un negozio, seduta su una cassetta della birra, contornata da tifosi tedeschi gentili e accoglienti; il Tiergarten dove ho incontrato Cip, rosso con la pettorina bianca, troppo troppo carino; la colazione nel sole a Lausitzer Platz in uno stordente, inebriante profumo di tiglio, cani liberi che camminano tronfi a fianco al loro padrone, le sdraie sulla sabbia in riva allo Spree con birozzo in mano e al lato la 02 arena (che un sopralluogo non lo vogliamo fare?? non scherziamo...); la east side gallery coloratissima, ispirata, gioiosa; le serate trascorse ad ascoltare musica, ricche di previsioni, congetture, speranze...
ma si approssima la prima data e la casa inizia a riempirsi, io dividerò le coltri con Anna Maria, tanto caruccia, mentre il Grande Gatto si dovrà arrangiare in un posto pavimento, sul materassino del camping chè i letti sò finiti; tutto un andirivieni di gente, spaghettate condivise, bandiere disegnate, oh, eccoci, siam pronti alla lotta. ma quanto me piace ammè tutta la caciara emozionata che regna, ahò.
il 3 a sera ci portiamo alla 02, così, tanto per vedere che aria tira. andiamo e troviamo una tenda già piazzata davanti ai cancelli, forse 2 spagnole, non saprei, sto tramortita dall'idea che già ci sia gente alle 23 de la tarde. ci sono già carta e pennaroni, ci sono già il n.1 e il 2. ne consegue che i miei compari si scrivono immediatamente 3 e 4 sulle mani e si accucciano, il fato ha voluto così, il fato non si combatte. intanto iniziano ad arrivare volti amici: Mara!! Nello, e altri eroi che decidono di annottare, tanto non è per nulla umido, no madechè.
iniziano quindi i viaggi avantindrè per procacciare i pernottanti di cibo, bevande, coperte.
sistemiamo le creature e andiamo affà le ninne che domani sarà una lunga, promettente giornata.
e arriva il giorno del primo concerto berlinese. foraggiati più volte i regazzi, salutata tanta bella gente (LAFAN!, Fra, Carlo Alberto, Leo, Silvia, Claudia, Rossella e ma tanti assai altri), verso quelle 16 decidiamo di metterci più o meno in fila, che tanto de riffe o de raffe ci tocca ancannoi.
si entra comodi e ci si piazza al mixer, quello vero stavolta che qua il pit non c'è, ahimè. il mixer è per antonomasia un punto di ritrovo e infatti ecco Matteo e Paolo, due ragazzi coi quali ho condiviso la bolgia del Wulheide, 3 anni fa. ma che robbe che succedono alli concerti! con loro c'è anche marialuisa, una bella giovine che il giorno prima ha deciso di andare a visitare il museo dei ramones...e ci ha trovato un visitatore illustrissimo...si chiacchiera, si va sulla terrazza a fumare, se magna (ecchè nun se magna??), ci si sbirrazza il giusto, si fa ricognizione perlustrativa ai cessi (mi autonomino critica cessonomica e alla fine del tour stilerò una classifica con premiazione di quelli più meritevoli), insomma tutte le normali attività che precedono un concertone, fino all'arrivo degli X. il Grande Gatto (che un attimo prima ha promesso solennemente di proteggermi in caso di invasioni barbariche volte all'espugnazione della sacrosanta postazione) si dilegua in un nanosecondo, essì che non è propriamente un lillipuziano, il big cat grande fan di questa band di cui io conosco soltanto una canzione, "new world" (che io na volta l'ho sentita cantare da altri, in quel di washington city...)
e riecco la magia: buio, intro e i nostri giungono.
how I wished for so long how i wish for you today...e tutti noi camminiamo sulla lunga strada e a volte ci si incontra e non c'è nessun bisogno di dirsi addio, proprio no.
e poi voliamo in alto, tutti, e poi elderly woman (cellai con me??? hai detto a me??)
momenti preziosi: faithfull si si si we all believe, fedebbella mia, a casa col pancione ma anche qui, vicina vicina a me, tutto occhei, tutto occheeeeeiiii you don't have to run and hide away this is my plea this his my need THIS IS MY TIME FOR STANDING FREE..., e tanti auguri mamma di Mike, grande mamma che ci hai regalato sto genio! immortality che mi stende irreparabilmente, chiudo gli occhi e ascolto, semplicemente, la voce, la musica che mi porta in nessun luogo, in ogni luogo. e poi Eddie cerca nel pubblico na creatura (la fanciulla che era al museo dei ramones ci racconta che si era scritto il nome sul pacchetto di sigarette -ma fuma, machedavero?? noddai...) e poi la trova, un pupetto con un paio di cuffioni esagerati nelle orecchie, troppo buffo a vedersi. e poi crediamo nei miracoli, forse davvero non è troppo tardi...e poi vediamo le cose in modo più chiaro e poi respiriamo e poi e poi è difficile da immaginare.. l'ahiahaihaihaiahi di jeremy è un urlo che esce dalle budella di ogni presente e poi si molla il guinzaglio e poi e poi abbiamo strada da percorrere e continuiamo a fare rock in un mondo libero.
le facce all'uscita andrebbero immortalate perchè sfrante stralesse e tuttavia radiose.
siamo destrutturati e puri, è il 4 di luglio, giorno dell'indipendenza americana e domani è un altro giorno, si vedrà...
il 5 si ripete più o meno il copione, solo che gli eroi della transenna na seconda notte non la reggono e decidono di stanziarsi anch'essi al mixer che diventa appannaggio globale dell'italianità, con Mara, Nello, Claudia, Rossella, Piero, il Grande Gatto, Matteo, Paolo. io invero sò anche un po' stanca, forse per simpatia e dopo 3 concerti come quelli che ho visto direi quasi completamente appagata.
senonchè...senonchè all'inizio arriva la pugnalata al cuore, waves rolls in my thoughts, e gli oceani ci trascinano via.
non starò qui ad elencare tutta la setlist, che è stata una roba, ma una roba...
dico però che durante come back non so manco bene io il come e il perchè, ma mi sono ritrovata a lacrimare come uno di quei pagliacci con la pompetta, che spingi ed escono fiotti, ecco, proprio così. forse pensavo alle tante volte che l'avevo cantata a squarciagola in macchina con Fedebbella, forse pensavo a mio papà, forse non pensavo a niente, cercavo di cantare e invece lacrimavo. e mother...ecco, seppur richiamata più volte dai desideri, no, non ci speravo proprio di poterla sentire. capolavoro.
finisce che non ho un filo di voce, sono ridotta no schifo, fuori piove e sto in un altro pianeta dove tutto è buono, tutto è bello, tutto è gentile, quando si è arrabbiati basta strillare una canzone e il veleno accumulato come per miracolo se ne esce. io non lo so spiegare perchè loro mi fanno questo effetto, non lo so.
so che quando il Grande Gatto mi legge la scaletta del Bruce che stasera suonava a Parigi, cose dell'altro mondo, eh, è Bruce e io lo amo, sia ben chiaro. epperò, epperò al momento per me, mi dispiace pure dirlo, ma non c'è battaglia.
Eddie, Mike, Stone, Matt, il Jeff (che iersera Eddie si è scordato di presentare, eggià) e Boom, i PEARL JAM, mi fanno stare bene, sempre.
3 ore di sonno e si va a Tegel, stavolta da sola, destinazione Stoccolma.
ora, io in detta città ce sò già pervenuta 2 volte, la prima talmente tanto tempo fa che ho sfumate rimembranze della porta, della metro in cui si passava de là, del cipiglio minaccioso di chi ci timbrò il visto; la seconda invece il 15/8/2009, giorno che non potrò mai, mai più dimenticare, - chissà mai perchè - ed ho visto talmente poco e in un caldo così asfissiante che non conta, credo.
pertanto, giacchè stavolta invece avrò tempo e modo, vorrei riuscire a cancellare quella sensazione abbastanza opprimente che mi si propone quando penso a sta città. gnente albergo perchè Daniele qui ha casa, apperò.
e allora prendi la metro, scendi ad alexanderplatz, riprendi la metro u8, scendi dalla u8 prendi la u1 e finally eccoci a kreutzberg, dov'è casa.
seguono giorni di magnate interstellari (kebab, cinese, wurstel e similari, felafel ahhhhhh che bboni e quindi dove sono andate la mia colite, la mia gastrite che a casa anche solo lo sguardo su uno sparuto pomodoro mi distrugge??), chilometrate di cammino in giro per la città (grazie pièveloce Daniele, cicerone indistruttibile!).
immagini da conservare gelosamente in uno stipetto della memoria pronte ad essere cacciate fuori nei momenti blu: la semifinale degli europei italia-germania, vista da uno schermo piazzato sul marciapiede dal gestore di un negozio, seduta su una cassetta della birra, contornata da tifosi tedeschi gentili e accoglienti; il Tiergarten dove ho incontrato Cip, rosso con la pettorina bianca, troppo troppo carino; la colazione nel sole a Lausitzer Platz in uno stordente, inebriante profumo di tiglio, cani liberi che camminano tronfi a fianco al loro padrone, le sdraie sulla sabbia in riva allo Spree con birozzo in mano e al lato la 02 arena (che un sopralluogo non lo vogliamo fare?? non scherziamo...); la east side gallery coloratissima, ispirata, gioiosa; le serate trascorse ad ascoltare musica, ricche di previsioni, congetture, speranze...
ma si approssima la prima data e la casa inizia a riempirsi, io dividerò le coltri con Anna Maria, tanto caruccia, mentre il Grande Gatto si dovrà arrangiare in un posto pavimento, sul materassino del camping chè i letti sò finiti; tutto un andirivieni di gente, spaghettate condivise, bandiere disegnate, oh, eccoci, siam pronti alla lotta. ma quanto me piace ammè tutta la caciara emozionata che regna, ahò.
il 3 a sera ci portiamo alla 02, così, tanto per vedere che aria tira. andiamo e troviamo una tenda già piazzata davanti ai cancelli, forse 2 spagnole, non saprei, sto tramortita dall'idea che già ci sia gente alle 23 de la tarde. ci sono già carta e pennaroni, ci sono già il n.1 e il 2. ne consegue che i miei compari si scrivono immediatamente 3 e 4 sulle mani e si accucciano, il fato ha voluto così, il fato non si combatte. intanto iniziano ad arrivare volti amici: Mara!! Nello, e altri eroi che decidono di annottare, tanto non è per nulla umido, no madechè.
iniziano quindi i viaggi avantindrè per procacciare i pernottanti di cibo, bevande, coperte.
sistemiamo le creature e andiamo affà le ninne che domani sarà una lunga, promettente giornata.
e arriva il giorno del primo concerto berlinese. foraggiati più volte i regazzi, salutata tanta bella gente (LAFAN!, Fra, Carlo Alberto, Leo, Silvia, Claudia, Rossella e ma tanti assai altri), verso quelle 16 decidiamo di metterci più o meno in fila, che tanto de riffe o de raffe ci tocca ancannoi.
si entra comodi e ci si piazza al mixer, quello vero stavolta che qua il pit non c'è, ahimè. il mixer è per antonomasia un punto di ritrovo e infatti ecco Matteo e Paolo, due ragazzi coi quali ho condiviso la bolgia del Wulheide, 3 anni fa. ma che robbe che succedono alli concerti! con loro c'è anche marialuisa, una bella giovine che il giorno prima ha deciso di andare a visitare il museo dei ramones...e ci ha trovato un visitatore illustrissimo...si chiacchiera, si va sulla terrazza a fumare, se magna (ecchè nun se magna??), ci si sbirrazza il giusto, si fa ricognizione perlustrativa ai cessi (mi autonomino critica cessonomica e alla fine del tour stilerò una classifica con premiazione di quelli più meritevoli), insomma tutte le normali attività che precedono un concertone, fino all'arrivo degli X. il Grande Gatto (che un attimo prima ha promesso solennemente di proteggermi in caso di invasioni barbariche volte all'espugnazione della sacrosanta postazione) si dilegua in un nanosecondo, essì che non è propriamente un lillipuziano, il big cat grande fan di questa band di cui io conosco soltanto una canzione, "new world" (che io na volta l'ho sentita cantare da altri, in quel di washington city...)
e riecco la magia: buio, intro e i nostri giungono.
how I wished for so long how i wish for you today...e tutti noi camminiamo sulla lunga strada e a volte ci si incontra e non c'è nessun bisogno di dirsi addio, proprio no.
e poi voliamo in alto, tutti, e poi elderly woman (cellai con me??? hai detto a me??)
momenti preziosi: faithfull si si si we all believe, fedebbella mia, a casa col pancione ma anche qui, vicina vicina a me, tutto occhei, tutto occheeeeeiiii you don't have to run and hide away this is my plea this his my need THIS IS MY TIME FOR STANDING FREE..., e tanti auguri mamma di Mike, grande mamma che ci hai regalato sto genio! immortality che mi stende irreparabilmente, chiudo gli occhi e ascolto, semplicemente, la voce, la musica che mi porta in nessun luogo, in ogni luogo. e poi Eddie cerca nel pubblico na creatura (la fanciulla che era al museo dei ramones ci racconta che si era scritto il nome sul pacchetto di sigarette -ma fuma, machedavero?? noddai...) e poi la trova, un pupetto con un paio di cuffioni esagerati nelle orecchie, troppo buffo a vedersi. e poi crediamo nei miracoli, forse davvero non è troppo tardi...e poi vediamo le cose in modo più chiaro e poi respiriamo e poi e poi è difficile da immaginare.. l'ahiahaihaihaiahi di jeremy è un urlo che esce dalle budella di ogni presente e poi si molla il guinzaglio e poi e poi abbiamo strada da percorrere e continuiamo a fare rock in un mondo libero.
le facce all'uscita andrebbero immortalate perchè sfrante stralesse e tuttavia radiose.
siamo destrutturati e puri, è il 4 di luglio, giorno dell'indipendenza americana e domani è un altro giorno, si vedrà...
il 5 si ripete più o meno il copione, solo che gli eroi della transenna na seconda notte non la reggono e decidono di stanziarsi anch'essi al mixer che diventa appannaggio globale dell'italianità, con Mara, Nello, Claudia, Rossella, Piero, il Grande Gatto, Matteo, Paolo. io invero sò anche un po' stanca, forse per simpatia e dopo 3 concerti come quelli che ho visto direi quasi completamente appagata.
senonchè...senonchè all'inizio arriva la pugnalata al cuore, waves rolls in my thoughts, e gli oceani ci trascinano via.
non starò qui ad elencare tutta la setlist, che è stata una roba, ma una roba...
dico però che durante come back non so manco bene io il come e il perchè, ma mi sono ritrovata a lacrimare come uno di quei pagliacci con la pompetta, che spingi ed escono fiotti, ecco, proprio così. forse pensavo alle tante volte che l'avevo cantata a squarciagola in macchina con Fedebbella, forse pensavo a mio papà, forse non pensavo a niente, cercavo di cantare e invece lacrimavo. e mother...ecco, seppur richiamata più volte dai desideri, no, non ci speravo proprio di poterla sentire. capolavoro.
finisce che non ho un filo di voce, sono ridotta no schifo, fuori piove e sto in un altro pianeta dove tutto è buono, tutto è bello, tutto è gentile, quando si è arrabbiati basta strillare una canzone e il veleno accumulato come per miracolo se ne esce. io non lo so spiegare perchè loro mi fanno questo effetto, non lo so.
so che quando il Grande Gatto mi legge la scaletta del Bruce che stasera suonava a Parigi, cose dell'altro mondo, eh, è Bruce e io lo amo, sia ben chiaro. epperò, epperò al momento per me, mi dispiace pure dirlo, ma non c'è battaglia.
Eddie, Mike, Stone, Matt, il Jeff (che iersera Eddie si è scordato di presentare, eggià) e Boom, i PEARL JAM, mi fanno stare bene, sempre.
3 ore di sonno e si va a Tegel, stavolta da sola, destinazione Stoccolma.
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VIAGGI=CONCERTI
mercoledì 11 luglio 2012
It's okay, it's okay (AMSTERDAM)
this is my choice, this is my voice...
e come sempre quando sono vicina alla data della partenza per il tour penso a tutti i trasferimenti e gli sbattoni che dovrò fare (sali sull'aereo, scendi dall'aereo, prendi il treno, riprendi l'aereo, mettiti in coda, cerca il cesso più vicino, alza le gambe de nonna, abbassa le gambe de nonna...) e mi chiedo perchè non mi rassegno e prenoto alla pensione ornella di cesenatico, vista mare, pensione completa,sciabordio dei piedi nell'acqua e magara ce scappa pure un corso di acquagym e la circolazione venosa ne può trarre giovamento.
e invece si parte, prima tappa AMSTERDAM.
intanto una gran cosa l'abbiamo fatta, se semo levati da caron non ti crucciare e siamo sbarcati in quegli ottimi 19-20° che rinfrancano e rinfrescano, eppoi si va a casa di Claudio, l'amico stanziale in terra orange, bene, molto bene. il 26 ci raggiunge Angela, divisa e combattuta tra i suoi 2 amori...
ci dobbiamo tuttavia entrambe impegnare nel vanificare la fattura antipeggèm che qualcuno deve aver buttato sul nostro amico padrone di casa. sò 20 anni, infatti che Claudio insegue i ragazzotti di siattl e mò per un motivo mò per un altro, all'ultimo momento è sopraggiunto qualche impiccio e non è mai e dico mai riuscito a vederli dal vivo. na robba oltremodo devastante e noi di fronte all'incomprensibile ci si spaura anche un po', in verità.
e pronti via, si va a vedere ndo sta posizionato il nuovissimo ziggo dome. arriviamo e lo sguardo si sperde in questo enorme, enorme spazio che accoglie lo stadio dell'ajax, negoziristorantibirerie, l'heineken music hall (altro spazio per concerti) e varie ed eventuali. a gennaio, quando comprammo i biglietti sto ziggo era ancora in costruzione e noi all'epoca ci avevamo pure piazzato un bah sconcertato perchè inzomma ci siamo capiti.
e arrivate ora ci si guarda intorno con l' occhi sgranati come quelli di un pupo davanti all'albero di natale perchè noi, noi ci abbiamo il palalottomatica, ecco cosa ci abbiamo noi, meschini. dopo l'incantamento si va a fare un po' di fila propedeutica all'ingresso 10c, senza trucco e senza inganno.
si entra con calma, si cerca di raggiungere il mixer, si appoggiano le spalle alla transenna e poi guardandoci intorno si scopre che esso mixer è di molto dietro di noi e quindi cos'è st'allucinazione?? ebbene si, ad amsterdam c'è il pit, meravigliosa invenzione che consente la sopravvivenza. c'è il pit e noi ci siamo dentro, bene, molto bene. ma claudio ancora non è arrivato e il core si scanta un tantino, chè le magie nere sò complesse da smontare e noi ci abbiamo poca pratica. ma invece eccolo, l'amico nostro che arriva, entra, si posiziona, ambembè. birra d'ordinanza, patate fritte con maionese me ra vi glio se, visitina al bagno (ah, la meravigliosa, linda abbondanza dei bagni dello ziggo...), visitina al fumoir, e noi ci dichiariamo pronti all'incomincio.
e anfatti arrivano gli x. dirò francamente che ho iniziato ad apprezzare questa band al quinto ascolto perciò meglio soprassedere, al momento.
dopo il loro set si deve attendere ancora quel tot e Claudio ci sta andando in fibrillazione ventricolare. io invece improvvisamente realizzo che sono 2 anni che non vedo i ragazzi, DUEANNI luuuuuunghi lunghissimi e daje su, forzanpo' !! tutto buio, parte glass e finalmente, finalmente ci siamo!
siccome che io li amo e non li vedo da due anni mi pare inutile segnalare che ammè personalmente potrebbero suonarmi l'intero backspacer senza nullaltro e sarei contenta lo stesso (bè, oddio, magari esagero...), ma invece si apre con interstellar overdrive e già il tutto promette benissimo, belli tirati e io, e noi con loro.
l'esaltazione: brain of j., rats, lukin, green disease, rockin'
i colpi al core: in hiding (it's funny when things change so much it's all state of mind, si effettivamente..) nothingman, last kiss, smile, reign o'er me e vabbè l'indifference in chiusura, chevelodicoaffà...
bella atmosfera, bella lochescion, ragazzi carichi, audio forse un po' inferiore alle aspettative ma insomma non scordiamoci san siro...
finisce che siamo completamente persi d'ammore. e siamo solo all'inizio...
ndr: guardare claudio è stato uno spettacolo nello spettacolo.
la mattina 2 di amsterdam si dedica al signor van gogh, che Angela non c'è mai stata al suo museo e io millemila anni fa. ci regaliamo anche canonico giro in battello, che non si dica che non abbiamo dato almeno un'occhiata alla città.
ma a na certa le gambe prendono la via dello ziggo, siamo qui mica a fare le turiste. claudio è già nel pit, noi invece abbiamo i seated, per la seconda sera.
il copione si ripete pressochè identico fino all'ingresso dei nostri.
gli infami aprono con wash, no dico WASH!!!!!!!!!! bring it back bring it back, back to the clean form, to the pure form e io sono già nell'altra dimensione, proprio quella della forma pulita e pura della mia anima, del mio cuore, del mio cervello, lavato.
e subito dopo last exit, animal, solat, severed hand, corduroy, i got shit. si salta, si urla, quel grumo di pensieri pesanti e di preoccupazioni che talvolta abbiamo appoggiato sulla bocca dello stomaco se ne va senza manco salutare ed ebbene si, siamo felici.
e poi dissident e once, e glorified g. e deep, poi Eddie che imbraccia la chitarra e fa BUGS...
la prima encore si apre con release i'll ride the wave where it takes me...
alone, footsteps
seconda encore.....crown of thorns (!!) e sonic reducer e poi (qui quasi quasi mi gioco Angela...) baba.
per finire yellow ledbetter (e anche stavolta il caluccio non è vicino ammè, grrrrrrrr...)
27 canzoni, di cui 25 diverse da iersera. (ma come, vai a vedere più concerti della stessa band?? ma non ti scocci a sentì sempre le stesse cose??)
usciamo nella notte olandese sudati marci e profondamente, completamente rapiti.
domani si cambia formazione: Claudio resta a casa felice e beato, gli abbiamo tolto la fattura, Angela corre da quell'altro suo ammore e io...vabbè io naturalmente mi porto avanti e vado a berlino...
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