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venerdì 13 luglio 2012

It's okay, it's okay (STOCCOLMA)


a Tegel arrivo talmente presto che le signore delle pulizie ancora non hanno terminato di spicciare e mi addormento quasi, seduta, gambe poggiate sulla valigia, testa tra le mani.
con lo stato catatonico che m'aritrovo manco mi siedo sull'aereo che già sto atterrando.
eccomi a stoccolma.
anche qua ero già stata, un po' di anni fa, con le sorelle di cuore a vedere un altro concerto, ma stavolta del bovaro e ci era tanto tanto piaciuta sta città nell'acqua e ce l'eravamo proprio goduta. così inizio subito a camminarmela, e mi ricordo le strade, le piazze, i luoghi, mi ricordo tante tante cose. cammino abbastanza in trance causa mancanza di sonno ma ciò che vedo mi ripiace quanto e più della prima volta.
naturalmente il fisico degli anziani ha dei limiti perciò il letto mi vede svenire moooolto presto, quando fuori c'è ancora il sole.
almanacco del giorno dopo: a stoccolma a luglio il sole tramonta alle 22 e sorge alle 3,45...
(come stanno le cose d'inverno, no, proprio non voglio saperlo...)
la mattina dopo, rinfrancata da sana dormita e da abbondantissima prima colazione (me faccio schifo da me, per quanto magno...), mi aggiro per le strade a godermi sta bellissima giornata con un cielo di nuvole chiare, temperatura mite (oserei dire che fa caldo), una luce gloriosa che illumina l'acqua, barche, giardini, fiori. ma che bella che è sta città ahò!
vado al mercato, visito un po' di negozi dove comprerei qualunque cosa solo che non posso perchè devo avere un solo bagaglio a mano, e ryan air è cattiva e perfida e io sto in giro da quasi 2 settimane e dubito di riuscire proprio a chiuderla, sta valigia. che peccato però.
vabbè, nel mentre che me la passeggio, rifletto sul fatto che qui siamo in svezia, ho l'immagine forse stereotipata degli svedesi come quella di un popolo estremamente civile e insomma tutto ciò per dire che sto pensando di andare a vedere com'è la situazione alla ericsson globe arena, visto mai che riesca stasera a tentare un avvicinamento al palco.
perciò verso le 13,30 arrivo, mi viene assegnato il n. 174, trovo Manu e Claudia, e tutti l'altri fanciulli esperti transennari. è una situazione mooooolto tranquilla, superiore alle mie stesse aspettative. si sta sciolti per ogni dove (abbè, perchè si certo, anche qui l'arena è inserita in uno spazio grandissimo comprensivo di stadio, centro commerciale, ristoranti, pub e quant'altro). si mangia, si beve, si chiacchiera, la mitica Mara prepara con altri un cartello dov'è scritto "LET'S STONE SING!". bella atmosfera, bella giornata, bella cumpa.
ci mettono in fila soltanto verso le 17 e considerando che l'ingresso è alle 18 direi che  posso ritenermi più che soddisfatta. sò precisi, sti svedesi, ci raccomandano di non stare troppo stretti, precisano che faranno entrare prima tutti quelli fino al n. 200 (ahò, ce sto puro io!!), si raccomandano di non barare e tutto perciò fila liscio come l'olio, mentre in fila si fa conoscenza con i nostri vicini.
alle 18 ci fanno entrare, passeggiando come fossimo a via condotti, assolutamente vietato correre, ma ecco tentiamo tutti  il passo da canguro, senza farci far tana dalla security che ci guata attenta. quando entro fingendo indifferenza vedo subito subito Manu che mi fa segno, tento la corsetta alla Alberto Sordi, vengo redarguita e ricammino, ma uffa, fatemi andà che c'ho l'amici già posizionati! quando li raggiungo oh, mi accorgo di toccare un ferro, e oibò la zia in transenna, ennamo! oh si certo, lato Stone, che è il lato più moscio (apparte che ammè Stone guai chi me lo tocca, attenzione) machissene, sono davvero tanto, troppo contenta.
stiamo belli comodi comodi, c'abbiamo le vivande atte ad evitare pericolosi cali di zuccheri, ci si può allontanare (con circospezione) per sondare i bagni (senza tema di smentite, senza se e senza ma, la Ericcson si aggiudica il terzo e ultimo posto, con i suoi bagni chimici, bleah...). l'arena è tonda (maddai, davero? se chiama globe per un motivo, probabbilmente...) e tutta rossa. e quindi arrivano gli X. al quinto ascolto essi me piaciono, sarà perchè sto ndo sto, sarà perchè inizio a rimembrare un po' di canzioni. su devil doll, mentre le sere precedenti è uscito Eddie, stasera, a sorpresa, compare Mike.ma avevo detto quanto è in forma Mike a sto giro?? (ad amsterdam si era tolto la maglia e poco stomaco, poca pancia, con tutti i suoi bei tatuaggi, bello, bello).
succede che alla fine della canzone Mike anzichè andarsene via si mette in un angolo e si ascolta tutto contento un altro paio di brani del set degli X. e poi ci si chiede perchè li si ama, sti ragazzi qua??
e si comincia. bè ecco, le mezze stagioni non esistono più, d'estate bisogna bere molto e mangiare tanta frutta, la politica è tutto un magna magna e i concerti si vedono meglio dalla transenna. probabilmente anche i luoghi comuni hanno quel fondo di verità perchè ecco, guardare da così vicino i ragazzi è per me un regalo inaspettato e meraviglioso. tutte le dinamiche sul palco, l'espressione dei loro visi, gli strumenti (oh ADORO il basso rosa di Jeff, LO VOGLIO! starebbe benissimo nella mia camera...)
qui a croceeocchio dovrei precisare che i momenti magici durano tutta la durata del concerto ma la mia top five dei brani è sicuramente questa: wishlist, GARDEN, ALL THOSE YESTERDAYS (oh, ho detto GARDEN E ALL THOSE YESTERDAYS!!!!!!!), off he goes (ah, sta canzone...) e crazy mary take a bottle take it down, pass it round (Eddie nostro stasera se beve vino francese, tradimento...).
tra tutti i momenti magici i più magici sono sicuramente quando Eddie legge il cartello di Mara (let's Stone sing!) e Stone se la ride, finalmente e chiacchiera e gesticola con gli autori; quando Eddie sale sulla cassa proprio vicino a noi e sembra guardarci tutti, uno per uno, e sorride; quando durante un assolo di Mike si sposta in un angolo e si mette a palleggiare con un pallone da basket, salvo poi perdersi il pallone che rimbalza e va a finì in mezzo agli strumenti, rischiando sfracelli ma invece no; quando ci ringrazia tutti perchè c'è in effetti un'atmosfera carica ma tranquilla, niente spintoni, niente risse, nessun bisogno di invitarci a fare i soliti 3 passi indietro; quando chiama un addetto alla security, gli indica una ragazza del pubblico e la fa salire sul palco e il viso di lei, diomio, na meraviglia...;
questo è il mio ultimo concerto del tour, me ne vado via in una nuvola di ebbrezza.

LOST
- l'abbonamento alla metro di berlino, il primo giorno (sennò che gusto c'è);
- un paio di scarpe da ginnastica (ma tanto erano davero arivate);
- la mia felpa di Seattle (e qui piango atroci lacrime di rimpianto, me ce tocca tornare...)

AND FOUND
- quella me forever young...

CONCLUSIONI (si, pare che je l'amo fatta...)
conoscendo un po' di gente che li segue so che nella "vita vera" siamo impiegati, insegnanti, medici, ingegneri, persone serie e responsabili, discretamente posate. e allora cosa sarà (che ti spinge a picchiare il tuo re...) quella vena di gioia esaltata e un po' folle che trovo negli occhi di tutti noi dopo aver visto un loro concerto, cosa ci porta a vivere per giorni accampati, a saltare come cavallette ubriache, a gridare come rondini al tramonto? per me è wash, si lava via il grigio topo di giornate spesso sempre uguali a loro stesse, si lava via la noia, il peso delle responsabilità, la paura del futuro. in quei momenti è come se ritrovassi quella parte di me, molto spesso inespressa, che mi fa una donna libera. e mi ricompatto, mi ricongiungo, mi riconosco davvero. sono quella e sono questa, sono io e io amo la musica e, come dice mi nipote pg (che mannaggia bubbà, nun se semio beccati!), amo abbestia i pj, tipo di un amore incondizionato.

e quindi grazie a loro e a tutti voi che ho incontrato sulla strada, mi avete regalato giornate esaltanti.
spero che ci rivedremo presto.

nel frattempo la pensione ornella di cesenatico può aspettare.

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