che visualizzare foto di aurore boreali e natura incontaminata, inabissarsi nelle pagine di un romanzo, progettare viaggi al seguito di una band, guardare l'incanto delle prime puntine dei bulbi che riemergono inaspettate da vasi dimenticati, sono tutte evidenze di lontananza dal reale, espressioni di una palese rimozione dello stato delle cose.
solo che talvolta (sempre più spesso, ahimè), la realtà è così sovrastante le mie capacità di elaborazione che non tutto insieme, non ce la faccio. la crisi economica, la depressione, il futuro di mio figlio (dei nostri figli), piazza tahrir, mercato san lorenzo, la siria, i traghetti che continuano ad affondare, la malattia che mi circonda, no è troppo, non ce la posso fare. ho bisogno di bellezza.
e allora mi faccio bambina, voglio orsacchiotti. mi faccio adolescente, voglio concerti. mi faccio pianta, voglio una promessa di primavera. mi faccio me stessa e credo ancora a Babbo Natale. così mi salvo, almeno per un po'.
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