ragazzini di seconda media a cui viene richiesto di scrivere le prime parole che vengono loro in mente per descrivere il quartiere in cui vivono e queste parole sono: cocaina, stupri, droga, io mi sento defraudata al loro posto. e vorrei portarli immediatamente a fare un viaggio nel salvifico mondo delle fiabe. ma siccome io sono propensa a credere che "un universo infinito ospita un numero infinito di variazioni, e ciò significa che da qualche parte nel multiverso ho già vinto la medaglia d'oro olimpica nei centro metri piani", ne consegue che io vivo in un mondo immaginario mentre i ragazzini sono più realisti del re.
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