Elenco blog personale

lunedì 28 febbraio 2011

up here so high...

had my eyes peeled both wide open.
And I got a glimpse of my inner sense.
Got back my innocence. Still got it. Still got it.

sabato 26 febbraio 2011

i'm looking for the magic


I’m feeling for the right way out of my mind
Looking for the alchemy to release me from my maze.
I am makin' myself

chissà

cosa si prova ad essere una lumaca intenta a mangiare foglie in un orto invernale, catapultata improvvisamente in una cucina...

giovedì 24 febbraio 2011

piccole mosche

"capite ora perchè i libri sono odiati e temuti? perchè rivelano i pori sulla faccia della vita. la gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, senza pori, senza peli, inespressive."

Ray Bradbury "Fahrenheit 451"

mercoledì 23 febbraio 2011

"Noi, noi uomini, siamo quelli terrorizzati, quelli goffi e nervosi; se a volte ci caliamo nella parte degli scettici o dei prepotenti è perchè sospettiamo di stare commettendo un profondo, immane errore in cui le donne non sono incappate. i ruoli  che interpretiamo ci tradiscono, i nostri vizi sono comici quanto le nostre cattive abitudini e quando ci presenteremo alle porte del paradiso l'enorme donna di colore che le presidia riderà di noi non solo perchè non siamo innocenti, ma perchè non abbiamo la minima idea di quel che nella vita conta veramente."

Michael Cunningham "Al limite della notte"

lunedì 21 febbraio 2011

la bellezza nonostante

 
"Amo le persone che fanno bene il proprio lavoro: qualunque esso sia, a qualunque cosa conduca, a prescindere dalla quantità di gente che godrà del loro impegno, della loro passione.
Amo il lavoratore coscienzioso perchè migliora la vita di tutti: la sua, la mia. Lavorare bene è un modo per dare senso al tempo, e per capire qualcosa (sempre troppo poco) di sè."

domenica 20 febbraio 2011

fairy tale

vorrei guardare la natura con gli occhi di Crysta...

venerdì 18 febbraio 2011

a flowery stream of memories

suggestioni, ricordi, pensieri illuminanti, riflessioni, ci ho trovato grandi cose, in questo piccolo libro...

giovedì 17 febbraio 2011

17 febbraio


LE LETTERE PATENTI DEL XVII FEBBRAIO 1848
CARLO ALBERTO
per grazia di Dio
re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme
duca di Savoia, di Genova, ecc. ecc.
principe di Piemonte, ecc. ecc.
Prendendo in considerazione la fedeltà ed i buoni sentimenti delle popolazioni Valdesi, i Reali Nostri Predecessori hanno gradatamente e con successivi provvedimenti abrogate in parte o moderate le leggi che anticamente restringevano le loro capacità civili. E Noi stessi, seguendone le traccie, abbiamo concedute a que' Nostri sudditi sempre più ampie facilitazioni, accordando frequenti e larghe dispense dalla osservanza delle leggi medesime. Ora poi che, cessati i motivi da cui quelle restrizioni erano state suggerite, può compiersi il sistema a loro favore progressivamente già adottato, Ci siamo di buon grado risoluti a farli partecipi di tutti i vantaggi conciliabili con le massime generali della nostra legislazione.
Epperciò per le seguenti, di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue:
I Valdesi sono ammessi a godere di tutti i diritti civili e politici de' Nostri sudditi; a frequentare le scuole dentro e fuori delle Università, ed a conseguire i gradi accademici.
Nulla è però innovato quanto all'esercizio del loro culto ed alle scuole da essi dirette.
Date in Torino, addì diciassette del mese di febbraio, l'anno del Signore mille ottocento quarantotto e del Regno Nostro il Decimottavo.

domenica 13 febbraio 2011

se non ora quando?









oggi mi sento un po' radical-chic...

venerdì 11 febbraio 2011

se non ora quando?

se non ora quando

In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.
Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.
Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.
L’APPUNTAMENTO E’ PER IL 13 FEBBRAIO IN OGNI CITTA’ ITALIANA

http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com/

mercoledì 9 febbraio 2011

i know i was born and i know that i'll die, the in between is mine

Io sottoscritto/a ................................................................ codice fiscale
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . nato/a a . . . . . . . . . . . . . . . il . . . . . . . . .
residente in . . . . . . . . . . via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . n. . . . ., nel
pieno delle mie facoltà mentali, in totale libertà di scelta, avvalendomi di
quanto previsto dall'articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana
e dalle disposizioni collegate,
                                              a f f e r m o
il mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilità di cura
disponibili e al caso anche di rifiutarle tutte, nel rispetto delle mie scelte di
seguito indicate. Intendo inoltre che le dichiarazioni  contenute  in questo
documento abbiano valore  anche nel caso in  cui in  futuro mi accada di
perdere la capacità di decidere o di comunicare le mie decisioni ai medici
curanti. Per tale ipotesi nomino un mio fiduciario che si impegna a garantire
lo scrupoloso rispetto delle mie volontà e, se necessario, a sostituirsi a me
in tutte le decisioni.
                                               E s p r i m o
questa mia volontà per il caso di malattia o lesione traumatica cerebrale
dichiarata irreversibile e invalidante o in caso di malattia non curabile, che
mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che
mi impediscano una vita di relazione da me considerata accettabile,
                                              e  c h i e d o
di non essere sottoposto, in questi casi specifici, ad alcun trattamento
terapeutico, nonché a forme di alimentazione artificiale; chiedo e consento che mi venga somministrata la "terapia del dolore".
Su di me non sia presa alcuna misura di prolungamento della vita, se
secondo scienza e coscienza medica venga verificato che qualsiasi misura
di sostegno sarebbe senza prospettive di miglioramento.
Voglio poter morire con dignità e in pace, possibilmente vicino ai miei cari e
con il sostegno spirituale della mia fede religiosa.

martedì 8 febbraio 2011

bonificare coscienze

Mi piacerebbe cedere questo spazio, oggi, alle parole della comunità di Sant’Egidio. Quattro bambini sono bruciati vivi a Roma, Roma caput mundi. Erano bambini rom. Questo rende forse agli occhi di molti meno grave l’indicibile: bimbi morti fra le fiamme. Erano rom, i rom rubano, vivono poco e di espedienti, inoltre vivono nella sporcizia nelle baracche e sono “un affronto al decoro”. Al decoro urbano, all’arredo: come le prostitute di strada. Un danno per l’estetica della città. Questo si sente dire, e qualche volta chi non lo dice lo pensa. Del resto è stato lo stesso sindaco di Roma a porre il problema in questi termini: decoro e sicurezza. Degli altri, ovviamente: non dei rom né delle prostitute che si eliminano semplicemente spostandoli. I rom disturbano, difatti vengono sgomberati: la famiglia dei bambini morti lo è stata 30 volte in dieci anni.
Dice la comunità di Sant’Egidio: “Ci aspettiamo che cambi anche il linguaggio. Non sono i poveri ad essere una minaccia al decoro. E’ la povertà indecorosa. Occorre una bonifica, sì, ma delle coscienze. Il decoro urbano si afferma quando non c’è nessuno, rom o non rom, costretto a vivere a quel modo”. La soluzione, inoltre, si afferma come sempre a partire dai bambini: attraverso la scuola, prima di tutto, e ci vuole tempo. Progetti di lungo periodo. Centinaia di famiglie romane sanno cosa vuol dire per un bambino rom essere sgomberato dal campo: i genitori dei suoi compagni di classe lo vedono sparire da scuola, gli insegnanti si affannano e scrivono petizioni, non c’è mai niente da fare. Bambini di sei, sette anni che fanno cartella e a occhi bassi se ne vanno per non comparire mai più. I loro quaderni vengono distrutti nello sgombero, e coi quaderni molto altro che è difficile dire.

Un sindaco di cosa dovrebbe occuparsi, se non di garantire la salute l’istruzione e la sicurezza della sua comunità e prima di tutto dei bambini, da qualunque famiglia siano nati? Un esponente politico della stessa maggioranza di governo che ha usato i poteri speciali della protezione civile per costruire, a Roma, piscine - vasche arrivate anni dopo l’occasione per cui erano state concepite, fonte di ricchezza per le cricche degli appalti - può addossare alla “burocrazia” la colpa del disastro mortale in cui costringe a vivere migliaia di persone?

Sui rom, sui campi, sulla sicurezza Alemanno ha costruito con successo la sua campagna elettorale. Qualcuno vuole forse chiedergli conto dell’efficacia degli sgomberi? Una richiesta retorica buona solo per dire che dovrebbe sgomberare se stesso.

Concita De Gregorio L'Unità 7 febbraio 2011

domenica 6 febbraio 2011

sabato 5 febbraio 2011

quando sarò vecchia...

quando sarò vecchio sarò vecchio
nessuno dovrà più venirmi a rompere i coglioni
quello che avrò fatto l’avrò fatto
vorrò soltanto stare a ricordare i giorni buoni
molti che conosco saran morti
sepolti sopra metri di irriconoscenza
me ne starò vecchio a ricordare
che non ho ringraziato mai a sufficienza
chi mi regalò qualche rima baciata
chi mi ha fatto stare bene una serata
chi mi ha raccontato qualche bella storia
anche se non era vera
quando sarò vecchio sarò vecchio
di quelli che nessuno vuole avere intorno
perché ha fatto tutto ha visto tutto
e non sopporta quelli che ora è il loro turno
mi rispetteranno come si rispetta il tempo che
separa lo studio dall’esame
spero di esser sazio dei miei giorni
eviterà il mio sguardo chi c’ha ancora fame
nella notte ascolterò disteso
la goccia inesorabile di un lavandino
che scandisce il tempo come un assassino
come un assassino
e poi magari un sabato di maggio,
ad una stella chiederò un passaggio
e a tutti i prepotenti dirò ancora
con me voi non l’avrete vinta mai
e poi una domenica mattina,
ancora sulla pelle il tuo profumo
a tutti i prepotenti dirò forte
con me voi non l’avrete vinta mai
quando sarò vecchio sarò vecchio
di sbagli inevitabili ne avrò fatti 200
e per quelli che io ho fatto apposta
non starò certo lì a offrir risarcimento
se non sarò in grado quando è ora
mi va di farlo adesso che sono cosciente
prima che durezza ci separi,ringrazio tutti quanti
infinitamente
quando sarò vecchio punto e basta
la vita che finisce mostrerà il suo culo
con la mia pensione di soldato
si sarà consumato tutto il mio futuro
darò del cretino a tutti quanti
dirò che tutti i libri non servono a niente
e che mille secoli di storia
non valgono un secondo vissuto veramente
con chi ha combattuto per restare vivo
con chi mi ha aiutato mentre mi arrangiavo
con chi mi ha insegnato qualche cosa che risplende dentro di me
e poi magari un sabato di maggio,ad una stella chiederò un passaggio
e a tutti i prepotenti dirò ancora
con me voi non l’avrete vinta mai
e poi una domenica mattina,ancora sulla pelle il tuo profumo
a tutti i prepotenti dirò forte
con me voi non l’avrete vinta mai