
solo che poi la scatola dei trucchi finisce e un giorno dopo l'altro sei sempre più pesante, più stanca. quanti capi hai cambiato in questi anni? quante ristrutturazioni aziendali ti sei fatta? quanti luoghi di lavoro hai vissuto? in ognuno hai lasciato qualcosa di te, hai perso un piccolo tassello di ciò che credevi di essere. hai cercato di mantenere integra la coscienza, ti sei processata, ti sei assolta perchè hai responsabilità familiari e non puoi mollare. nel frattempo passano gli anni e ti accorgi che davvero nulla dell'azienda per cui lavori ti piace. non condividi nulla, non ami nulla. l'istituto si incattivisce sempre più, il carrozzone statalista nel quale sei cresciuta è diventato un mostro arraffautili. numeri attivi, l'unica cosa che conta. "il vestito su misura" che un tempo ti avevano insegnato a cucire su ciascun cliente si è trasformato in una tunica cinese, uguale per tutti, basta che si venda. contano solo gli utili. quelli che non rendono vadano pure a sofferenze. e tu, tu che hai cercato di preservare una certa qual integrità, una specie di purezza, ti accorgi che non puoi niente. la tua azienda ha "il dovere/diritto di fare profitti, non è un servizio pubblico e deve guadagnare". ipse dixit.
e allora non sai far altro se non seguire il consiglio che ti ha dato non molto tempo fa un cliente arrabbiato.
ti vergogni.
E invece credo che gente come te riesca ancora a dare un volto umano ad aziende asettiche, multinazionali schiacciasassi, società a scopo di lucro e nient'altro. Per il resto puoi essere te stessa, veramente, su present t e nella vita reale ;-)
RispondiEliminaciao caro, grazie per la stima! pensavo anch'io questo fino a poco tempo fa...ora sinceramente mi sto arrendendo :o))
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