no, non si tratta dello sfregio del vinto, del dileggio, della facile ironia sulla disfatta.
non si tratta di questo. è che stamattina quando mi sono svegliata, il
primo pensiero è stato: "ho avuto un incubo orrendo, mi sono svegliata,
che bello". forse stamattina potrei dire "sono piena di speranze" e
cipputi potrebbe non rispondermi "un dito in gola e ti liberi". forse.
però permettetemi, almeno per un giorno, di intravedere qualcosa, un
fioco bagliore, il caro colore della brace quasi spenta, il lampione
acceso nella notte della città incantata, qualcosa.
perchè io, forse ingenuamente, con la fiducia di un bambino, io ci ho
sempre creduto nella politica. ho sempre pensato che fosse qualcosa che
ci riguarda dappresso, e ci interroga e stimola il pensiero.
e questi anni invece mi hanno convinto del contrario e la politica ha
subito la trasformazione, è diventata dart fener. il modello (quanto
abbiamo sempre bisogno di modelli!) non è più stato il rigore
intellettuale, etico, la serietà dei comportamenti, il rispetto per gli
avversari pur nella dialettica vivace, l'interesse per il bene comune. no. il modello è stato il potere, la sua arroganza, lo sberleffo elevato
a massima espressione verbale e comportamentale, la maschera, la
menzogna. i modelli sono state le televisioni in cui bisogna essere
sempre giovani, belli, senza rughe, senza freni, senza ritegno,
sgomitando per emergere, primeggiare. i modelli sono stati gli urli, la
rissa, la volgarità, l'approssimazione, il mors tua vita mea, sempre e
comunque, e se muori tu sei ettore e io sfregio il tuo cadavere e non ho
pietà di te nè di tua madre, mai.
questi, i nostri modelli, per anni. così io non ho capito più niente e
mi sono ritratta, piano piano, nel guscio delle mie poche certezze
interiori. guardando sempre più dentro di me, non intorno, chè l'intorno
diventava sempre più la negazione dell'imperativo categorico.
perciò ieri no, non sono andata in piazza del quirinale. e no, non mi
sono fatta riprendere dalle telecamere, avvisando amici e parenti "ehi,
mi vedete, sono qua!" (forse è facile morale, ma non è anche questo un
reiterarsi dei modelli di cui sopra?)
no, io mi sono accomodata sul divano con le mie cane vicine e non avendo
a disposizione una canna, ho preso barattolo di nutella e cucchiaio e
ho sorriso a modo mio.
Io mi sono svegliata pensando: chi di finanza ferisce, di finanza perisce.
RispondiEliminaE' paradossale, a pensarci: uno che ha puntato tutta la sua vita sul dio denaro -il suo cavallo di battaglia- viene sbalzato di sella proprio da quello.
Era meglio una canna,
la nutella fa ingrassare.
paradossale, assolutamente. epperò anche emblematico, no?
RispondiEliminala nutella inciccia, ma tutto sommato..chissene, la circostanza meritava :o))
Allora la politica è fottuta?
RispondiEliminabè io spero proprio di no. pensavo si capisse ma ora mi fai venire dubbi...
RispondiEliminaE no, che non è fottuta, perdio. Buona serata.
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