non sono tra i beatificatori di Roberto Saviano e neppure tra i suoi detrattori. penso, in ogni caso, che prima si dovrebbe provare cosa sia vivere sotto scorta dall'età di 27 anni e poi, eventualmente, parlare.
io, insignificante e ininfluente cittadina ben oltre la metà del cammin di propria vita, non lo so cosa questo significhi, ma tendo ad immaginare che non sia propriamente na passeggiata de salute il pensiero che c'è qualcuno che vuole uccidermi e magari prima o poi ci prova.
è pertanto con rispetto che guardo alla persona, un giovane uomo di 32 anni, che ieri ha parlato ai manifestanti di occupy wall street. mi accosto con curiosità, simpatia e qualche aspettativa anche a questo movimento, come a tutti quelli spontanei e dichiaratamente non violenti.
(e poi geneticamente e sentimentalmente sempre dalla parte di quelli che vengono menati, mai di quelli che menano).
precisamente, cos'è che vuole questa eterogenea accozzaglia di persone che si è stanziata da due mesi davanti al luogo simbolo dell'economia americana? talmente tante anime (tante quante le persone che lo compongono, presumo) ci sono in questo movimento, si corre il rischio che la protesta venga interpretata anch'essa come un guazzabuglio di rivendicazioni che di "politico" (nel senso alto del termine) ha ben poco.
e invece, sotto sotto, (come scrive Saviano nel bel racconto pubblicato ieri su Repubblica) pensando al modo in cui si è sviluppato, ai modi con cui viene alimentato, alla solidarietà che si è creata intorno allo zoccolo duro di questi nuovi indignati, credo ci sia una richiesta molto, molto alta e molto politica che ci riguarda tutti. e una grande domanda. è arrivato forse il momento di rimodulare i nostri modelli economici, di poter immaginare un modello di crescita che renda i deboli un po' meno deboli e i forti un po' meno forti? io ovviamente a sta domanda non so mica rispondere. epperò mi sono sempre piaciuti i visionari, e i grandi pensieri. perciò guardo a ciò che sta accadendo di là dall'oceano con curiosità e rispetto. visto mai succeda qualcosa.
-Un ragazzo sorridente tiene in mano il suo cartello su cui c'è scritto:
"I media tradizionali vogliono farvi credere che io sia un punk
disoccupato anarchico che sostiene il comunismo. La verità è che sono
uno studente universitario di 19 anni che fa due lavori per potersi
permettere un'istruzione esageratamente cara. Sto inseguendo i miei
sogni mentre Wall Street continua a speculare sul mio futuro. Se non
vado bene nello studio, vengo cacciato dall'università. Se non faccio
bene il mio lavoro, vengo licenziato. Quando quelli che lavorano a Wall
Street mentono, imbrogliano e rubano, ricevono stipendi da record e
bonus enormi. Mi rifiuto di stare zitto mentre i miei concittadini
soffrono per le azioni incaute e irresponsabili di qualcuno nella nostra
economia. Io sono la maggioranza. Io sono il 99%. Sorrido perché so che
il potere delle persone è molto più forte delle persone al potere".-
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