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martedì 10 novembre 2009

la passeggiata delle 7,45

 stamattina, dopo 3 giorni di acqua, si intravede un po' di cielo. io sto in orario (o' miracolo!!) e perciò gambe in spalle, si va in uffizio a piedi. nel lettore cd ho posizionato mansfield, 3 lullio 2003.
se mi ferma la polizia mi costituisco, non è l'originale.  accendo, e la giornata inizia bene perchè quando imbocco il ponte eddie mi sta cantando una meravigliosa versione del patriota (che poi sta canzione io la amo, non solo perchè è di stefano piccolo, ma proprio perchè la trovo bella bella), il ponte è vagamente scivoloso, ce stanno le foglie morte (no, non è na citazione...) e le scagazzate degli amabili uccelli cagoni (che se magneranno per cena, io mi chiedo???), ma i love my country, cagatine incluse, e quindi procedo spedita evitando fratture del femore (che alla mia età sò pericolose, come è noto). via della scrofa con once, (una volta, si una volta controllavo me stessa, ora chi può dirlo), giro per via giustiniani, cantando lo specchietto retrovisore, esaltandomi come di consueto mentre aspetto l'esplosione di saw things e meno male che le vedo piu' chiaramente le cose, così evito per un pelo di pestare il triste cadaverino di una pantegana spalmata sui sampietrini. il pantheon di mattina presto, in tutto il suo splendore, la piazza semideserta, i palazzi di quei colori pastello celeste, ocra, mattone, che a me piacciono tanto, la bouganvillea enorme che ricopre il mc donald (e meno male, ndr).
piazza di pietra, anch'essa semivuota e stupenda la attraverso in compagnia di driven to tears, mi illanguidisco e non va bene perchè dopo la realtà surreale di una fontana di trevi quasi senz'acqua (le monetine, stanno raccogliendo una paccocciata di monetine, sotto l'occhio vigile dei pizzardoni, bè vigile è na parola grossa...), dopo LA fontana, dicevo, c'è da faticare, c'ho da arrampicare il colle, mica briscole (e fuma sa, che poi sali du gradini e sputi l'anima).
ma c'è corduroy e prenderò la strada piu' difficile, questa è profezia vera, mentre arranco sui gradini del quirinale e arrivo sulla piazza provata ma ancora in vita. due solitari giapponesi fanno le fotografie del panorama, il cuppolone, il gianicolo, io mi avvio verso i giardini, e in un tripudio di foglie gialle giu', cielo grigio su (ma mica poi tanto grigio daje, contentamose) io festeggio col soldato dell'ammore, trascinata dall'allegria,  lay down your arms and surrender to me, baby lay down your arms e sono arrivata a destinazione.

dopo questo inizio di giornata prometto di non digrignare i denti quando aprirò la posta lavorativa e troverò l'esima inutile mela dei Capi.

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